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Detective Donald, ed è un grande ritorno!
Invito a cena con delizia è un secondo episodio molto buono per la serie creata da
Vito Stabile, che riconferma qui la propria abilità nel plasmare questo universo narrativo da lui creato e la capacità di gestire una trama da giallo classico superiore alla media dei gialli che si vedono sul
Topo, complessa al punto giusto e intrigante da seguire.
Non è tutto perfetto, e nel complesso la storia è leggermente meno riuscita del primo episodio
Mistero su tela: si potrebbe osservare che lo svolgimento segue fin troppo un andamento "da manuale", il che se da un lato contribuisce alla solidità di ferro della trama dall'altra riserva un paio di svolte un po' prevedibili. I dialoghi, inoltre, fiore all'occhiello della produzione di Vito, in un paio di occasioni risultano leggermente meno "vivi".
Ma sono dettagli: la trama scorre via veloce ed efficace, il giallo è articolato e scritto bene, la volontà di inserire tre elementi che camminano paralleli e convergono nella risoluzione del caso è encomiabile perché rende di fatto più saporito e coinvolgente il tutto. Inoltre Donald e Oletta compongono una coppia ormai affiatata, perfettamente oliata, entrambi simpatici e ben descritti. Il protagonista è credibile come investigatore ma resta comunque il Paperino che ben conosciamo - applausi per il momento da corto animato in cui inciampa nel tappeto.
Aggiungendo i disegni di
Carlo Limido, il risultato è di gran lunga apprezzabile: Limido infatti sembra divertirsi un mondo a disegnare la serie, e lo si nota dal dinamismo che infonde ai personaggi e dalla passione con cui rappresenta sfondi e comprimari. Il tocco del disegnatore rappresenta un valore aggiunto per la serie, della quale spero di veder presto un nuovo episodio
Altro motivo che spinge a comprare
Topolino #3173 è la
terza puntata di Topolino e le vacanze in fuga: in realtà questo episodio è quello meno interessante, e credo che rappresenti il classico tassello di "decompressione" che arriva sempre per questo storie a puntate.
Marco Bosco fa il punto della situazione per i vari gruppo coinvolti, ricapitolando cosa stanno facendo e dove e facendo evolvere la trama quel tanto che basta a portare tutti i personaggi ad un punto di svolta che porta dritti al prossimo step. Utile a livello complessivo, preso a sé dice poco, per quanto lo sceneggiatore ne approfitti per fare un gran bel lavoro nella caratterizzazione dei personaggi (soprattutto Topolino e Minni, che vengono fatti recitare in maniera davvero credibile e viva, ma anche Gambadilegno e Trudy e Orazio e Clarabella ne escono molto bene) e
Claudio Sciarrone faccia il solito gran bel lavoro, che stavolta si nota soprattutto sui personaggi e meno sugli sfondi.
Anche il resto del numero non è male, eccezion fatta per la storiella su
Alla ricerca di Dory che dice davvero poco e niente.
Amelia e gli inutili spasimanti è una vera sorpresa: non mi aspettavo nulla da una storia del genere, e le prime tavole sembravano confermarmi il fatto di essere di fronte all'ennesima variazione sul tema di Amelia con pozioni strane. La trama di
Monica Manzoni però subisce all'improvviso un'impennata e diventa una bomba di comicità genuina, una vera e propria commedia degli equivoci capace di farmi ridere di gusto per come il filtro d'amore di Amelia riesca a creare una catena di eventi così surreale. Anche Paperone, pur marginale, ricopre un ruolo divertente e azzeccato, senza essere sminuito. Complimenti davvero.
La danese di turno, infine, sembra il ricalco della
Cassa di rafano di Barks, così come di tante altre variazioni sul tema dell'amico di gioventù di Paperone che reclama la sua fortuna in base ad accordi del passato: poca originalità da quelle parti, ma l'avventura si fa comunque leggere senza problemi, è scritta bene, i passaggi sono ben narrati e anche interessanti e rispetto a tanti scempi d'importazione che abbiamo visto sul settimanale direi che non ci si può lamentare. Carucci i disegni di
Fecchi