Davvero un gran bel numero questo, a riprova che i nostri autori preferiti sanno fare benissimo il loro sporco mestiere!
Topolino e l’esperimento del dottor Pi (Artibani/Perina): inutile aspettarsi un passo falso, perché Artibani, da quando è tornato, non sbaglia una storia manco volendo. E così, pur dovendo lavorare su commissione, ci sforna una gradevole storia della macchina del tempo, dove l'avventura fa da ottimo contorno ad un cattivo tanto notevole quanto inatteso (anche se ha un qualcosa dell'Horatio Ratio
). Perina si rivela compagno d'avventura affiatato ed abile, godibilissimo in ogni singola vignetta. Notevole anche l'approfondimento successivo, del quale raccomando la lettura, sempre ad opera di Artibani, che spero incrementerà i telespettatori di
Focus!!
Quo e Archimede in: ballo col bullo (Radice/Turconi-Zanotta): altra grande storia del dinamico duo allargato. L'introspezione psicologica non ruba spazio all'azione, ed i disegni sono perfetti in ogni dettaglio, così come le chine. Inutile sprecare parole per descrivere questa ennesima perla: leggetela tutti, e la apprezzerete ben di più di quanto non farete leggendo il mio sproloquio settimanale. Unico piccolo neo: ma cavoli, sempre a Quo le avventure in solitario, e mai ad uno degli altri due?
Paperino, Paperoga e la locomotiva del Caucaso (Sarda/Del Conte): coppia affiatata e vincente, c'è poco da dire. Ultimamente Sarda mi aveva lasciato quasi sempre freddino. Ma questa è una signora avventura, ben costruita, divertente, intelligente e non priva di gag: tanto di cappello. Ottimo anche Del Conte, sicura garanzia in ogni espressione dei personaggi. Unica critica: le chine mi sono sembrate qui e lì un po' deboli e forse tremolanti, ma ho la sensazione che sia stato più un difetto di stampa che un errore di ripasso (i disegni sono comunque splendidi, sia chiaro).
Paperino e l’alibi fallimentare (Moscato/Ermetti): simpatica breve, neanche scontata nello sviluppo, con ottimi disegni.
Topolino e le vacanze in fuga (Bosco/Sciarrone): ed eccoci al gran finale, che non tradisce certo le aspettative, anzi! Tutti i fili si riannodano nel migliore dei modi (ed in modo certo non scontato, anche se si sapeva che si sarebbe arrivati all'happy end per forza di cose) tra un'avventura e l'altra: nessun calo d'adrenalina, azione a getto continuo e suspense fino alla penultima pagina (il taglio nave-tg è magistrale). Contraltare perfetto sono i disegni di Claudio Sciarrone Magno: quest'uomo è un genio della tavoletta grafica, un innovatore assoluto, la cui grandezza fumettistica, anche sotto il profilo del tracciare nuove strade, già manifesta si comprenderà di più tra qualche tempo quando la tavoletta grafica non sarà più così pioneristica come oggi (purtroppo sotto certi profili, perché insomma la matita è sempre la matita... e io non so manco come sia fatta o funzioni una tavoletta grafica!
).
Insomma, Topo cinque stelle, lode e bacio accademico per me. Unica perplessità: non era forse il caso di pubblicare
Slam Duck dopo il
Ballo col bullo? Messe in questo ordine di pubblicazione a distanza tanto ravvicinata straniano un po'...