Sotto sotto, apprezzo l'intento editoriale della Panini che vede sincronizzare le uscite dall'ampio parco testate che ha a disposizione; intendo il fatto che per molti degli albi di ristampe viene pubblicata una storia inedita proprio nel Topolino in edicola. Certo, mi sembra anche un po' ridurre il libretto mettendolo a servizio delle ristampe, ma non mi dispiace vedere che c'è della cura dietro queste operazioni.
Operazioni i cui risultati, peraltro, mi paiono abbastanza altalenanti; se per la Definitive il gioco tutto sommato funziona (e mi domando: riprenderanno le storie della Baia fra poche settimane?), altre volte, vedi il recente remake gottfredsoniano o il rilancio di X-Mickey con storie inedite sul Topo, la cosa non mi riesce a convincere.
Tutto questo preambolo per arrivare a dire che la storia di WoM partiva già male, ai miei occhi, per il fatto di proseguire una saga che il cofanetto di recente uscita avrebbe dovuto racchiudere nella sua interezza. E "Aurora" non ha fatto proprio niente per farmi cambiare idea. Un'avventura tirata in lungo oltremodo, in cui si susseguono ambienti e personaggi che variano nel giro di un paio di vignette, per arrivare a un finale esageratamente retorico. A differenza di altri, neanche i disegni di Marini mi sono piaciuti: a tratti vedevo linee estremamente sottili, con i personaggi che faticavano a staccare dall'ambiente circostante. Niente, storia bocciata su tutta la linea... ma la saga tornerà ancora... in fondo si può sempre ideare un secondo cofanetto.
Dopo WoM qualsiasi cosa mi sarebbe piaciuta: e mi sono imbattuto nella Storia dell'Arte di Gagnor. Nelle storie successive al ciclo originario qualcosa manca secondo me, fosse anche solo il loro essere isolate e non parte di un susseguirsi storico; tuttavia, la serie continua a funzionare e Zanchi ha fatto ancora una volta un ottimo lavoro. Forse, visto il personaggio, si poteva osare di più, ma gli articoli testimoniano quanto non sia facile.
La breve di Paperoga e zio Paperone è leggerina e si capisce presto come andrà a finire, ma svolge la sua funzione.
Infine, Faraci alle prese con Manetta e Rock Sassi: una trama semplice ma che non ritrae ininterrottamente i due come come beoti e che, complici i bei disegni di Barbaro che tratteggia una fauna variegata, procede spedita e con buone gag fino al finale. Un finale che ci sta, ma che un pochino smorza quanto fatto fino lì: come una barzelletta ben preparata che alla fine però strappa solo un sorriso e non una fragorosa risata.
In sintesi, un Topolino in netto ribasso rispetto alla settimana scorsa; nessuna storia brilla veramente di luce propria, ma a caratterizzarlo veramente in negativo è la storia d'apertura.