Molto più deludente questo numero rispetto allo scorso...
Delle prime quattro storie devo dire che nessuna mi ha convinto in modo particolare.
Spendo giusto due parole per la storia di
Fausto Vitaliano e
Carlo Limido.
Va assolutamente lodata innanzitutto l'iniziativa di questo ciclo di storie dedicato alla scienza e in particolare alla fisica. Trovo sia un ottimo modo per insegnare divertendo, anche cose non di tutti i giorni come possono esserlo le onde gravitazionali. Ma se nelle intenzioni è un progetto lodevolissimo e anche la morale di fondo di questa storia
(ovverosia mai arrendersi o darsi per vinti, ma lottare sempre con tutte le nostre forze per cercare di coronare i nostri sogni)
è molto bella, putroppo l'intreccio non mi ha convinto. Non so se si sia trattato del
cambiamento forse troppo repentino dei personaggi o l'eccessiva loro remissività iniziale, oppure l'inevitabile confusione generata dalla singolarità gravitazionale che ha reso comunque meno comprensibile cosa è effettivamente accaduto...
In ogni caso trovo sia mancato anche un po' di quell'umorismo e quella sottile (e a volte neanche tanto sottile) vena di ironia che solitamente permea le storie scritte da Vitaliano. Dal punto di vista grafico invece Limido fa un buonissimo lavoro, a mio avviso molto buono sulle espressioni dei personaggi (bellissimo il suo orazio) e sulle vignette, molto complesse, della spiegazione scientifica. Il suo tratto caratteristico ed originale secondo me è stato uno dei punti di forza di questa storia. Meno bella, sempre secondo me, la copertina.
La storia che senz'altro da sola vale l'acquisto, però, è certamente la seconda parte di
Topolino e il Raggio di Atlantide, scritta e disegnata da
Casty.
Come nella prima puntata i disegni sono molto belli (meravigliose soprattutto le doppie e le quadruple... in particolare menzione per le scenografie curatissime e spettacolari) e colorati in maniera straordinaria.
Sulla trama stavolta ho poco da dire, la storia scorre in maniera sensazionale, senza forzature di trama o rallentamenti. Tutto ciò che accade è perfettamente giustificato e giustificabile, i personaggi agiscono e si muovono in modo assolutamente naturale.
Se nella prima puntata prevaleva il mistero assieme a numerosi colpi di scena, in questa seconda parte
dopo la suggestiva spiegazione iniziale che pone tutti i tasselli al loro posto, le carte sono tutte in tavola e prevale l'azione in un crescendo di spettacolarità che trova il suo apice nelle bellissime scene dell'inseguimento nel deserto
Devo dire che ho riso parecchio alla scena della
corpulenta parrucchiera che aspetta Monk per fargli la famosa lavata di capo, che a questo punto era evidentemente una (riuscitissima) trovata comica, molto ironica, che comunque rimane parecchio esemplificativa di ciò che in un fumetto disney si può dire oppure non si può dire e bisogna forzosamente lasciare solamente suggerito
...
Mi ha fatto anche moltissimo piacere ritrovare in casa di Eurasia
il caro merlo indiano che era stato protagonista della prima avventura con la Tost: inconfondibile il suo "firulì firulà"
In definitiva una storia su cui forse avevo meno aspettative rispetto ad altri
kolossal castyani del recente passato ma che mi ha soddisfatto davvero pienamente.
Il finale aperto, come era oramai risaputo, lascia spazio a nuove avventure intorno al mondo, speriamo solo di non dover attendere altri dieci anni per il prossimo capitolo della saga!