Del resto se avessi un amico cui piace Sio, dopo aver visto l'anteprima potrei dirgli "Nel prossimo numero c'è Sio". E pensa il passaparola dei più giovani che lo ritengono "mitico".
Questo passaparola potrebbe, nel tempo e se Sio diverrà una presenza fissa nel Topo, far incrementare le vendite del settimanale, cosa che noi tutti abbiamo sempre auspicato.
A che prezzo?
Nel dover leggere sempre più storie (non solo di qualche paginetta ma di ben trenta tavole) scritte con una ironia, un umorismo e un sarcasmo che non tutti apprezzano, capiscono o digeriscono (o sono capaci di apprezzare, capire e digerire)?
E i grandi autori che, pur con il loro talento, non sono riusciti fino ad oggi a far aumentare il venduto, vedendo gli eventuali risultati raggiunti dal libretto con Sio, dovranno 'sionizzarsi' anche loro (magari 'incoraggiati' dalla redazione) in una sorta di autentica rivoluzione linguistica e concettuale delle storie Disney?
Sicuramente esagero in questa visione (per me) apocalittica del Topo del futuro: voglio credere che ci sarà spazio per tutti gli stili di scrittura, per quanto certe influenze non possono essere bloccate per decreto. E se qualche 'vecchio' lettore riuscirà ad apprezzare Sio, i nuovi lettori (che nel frattempo dovrebbero aver incrementato le vendite) spero riusciranno ad apprezzare gli autori 'classici' nella loro comunque variegata scrittura e sceneggiatura.
Questo sarebbe il mio quadro ideale per il futuro:
1) vendite aumentate, inizialmente grazie a Sio e successivamente grazie ai nuovi lettori che hanno scoperto, attraverso il 'loro' Sio, altri autori da apprezzare e leggere con entusiasmo e passione;
2) una 'maturazione disneyana' del nuovo autore che 'normalizzerà' i suoi soggetti che resteranno comunque alternativi anche se leggibili da una utenza più ampia;
3) una leggera 'sionizzazione' di alcuni autori 'classici' ma più 'sensibili' a certe influenze underground (tipo Faccini) che estremizzeranno i loro soggetti senza però snaturarli.
4) una relativa impermeabilità (rispetto al 'fenomeno Sio') di altri grandi autori 'classici' che manterranno fondamentalmente il loro stile che, se cambierà, lo sarà più che altro per normali influenze esterne dovute alle loro letture, ai loro interessi, al tempo che passa e alla società che cambia;
5) la sparizione di soggettini brevi noiosi e ripetitivi nella loro banalità; se Sio o gli shorts di Mickey presi dall'animazione serviranno anche a questo, saranno ancor più benvenuti.