Ehm... non direi proprio. Se un fisico scopre una qualche legge, cercherà a tutti i costi di trovarne la dimostrazione (preferibilmente elegante e semplice).
No, un attimo, ci stiamo equivocando. ML credo si riferisse ai teoremi matematici, tipo divergenza etc., che si usano di continuo in fisica. Le dimostrazioni degli insegnanti fisici (quelli frettolosi, ovviamente) in genere sono del tipo "beh, dividiamo in pezzetti, poi passiamo al limite, e chiaramente otteniamo la formula", o amenità consimili, tali che con la stessa facilità si potrebbe dimostrare il contrario.
Per "teoremi" fisici si intende qualcosa di diverso; a volte si tratta di riedizioni in un contesto specifico di un teorema di Analisi (o più di uno in sequenza), e in questo caso ritorna l'osservazione di ML sulle dimostrazioni "particolari"; a volte si tratta di un ragionamento più complesso che mette insieme passaggi matematici e considerazioni fisiche che, in sostanza, ci permettono di dire "qui possiamo applicare il tale teorema matematico".
Quindi il concetto di "Teorema fisico" è diverso, perché deve fare i conti con la realtà. La sua parte "pratica" cerca l'approssimazione concettualmente più comoda, la parte matematica sviluppa il concetto senza ulteriori assunzioni. In questo equilibrio tra adattamento e generalità sta una (se non "la") difficoltà del mestiere del Fisico.
Poi c'è una classe più raffinata di teoremi fisici, alcuni dei quali sono dovuti appunto ad Einstein: quelli che assumendo dei postulati (cosa diversa dalle approssimazioni: es. "La velocità della luce è costante in ogni mezzo" è un postulato, e "Il cavallo è sferico e senza attrito" è una approssimazione) lavorano a partire da quel punto solo con strumenti matematici e concettuali; concettuali significa capire a fondo la situazione, nelle sue determinazioni più essenziali, capire a cosa esattamente ci stiamo riferendo e persino che relazione ha con le nostre forme conoscitive, e si tratta in ultima analisi di una commistione di intuizione fisica e filosofia della natura.
Questi sono i teoremi a parere di molti (mio pure, per quel che conta) più belli e più difficilmente attaccabili, almeno finché c'è un motivo valido (concettuale o sperimentale) per accettare il postulato iniziale. La bellezza, che ha meritato appellativi come "magica", dei ragionamenti einsteiniani, su tutti la relatività, è proprio di questo tipo.
Scusate l'OT, ma mi sembrava doveroso (benché io tocchi il campo solo marginalmente) almeno quanto tentare di spiegare chi ha inventato questo favoloso cucchiaio.