So che l'unico scopo dei buoni propositi di fine anno è quello di farsi venire il senso di colpa nel momento in cui (inevitabilmente) verranno traditi, ma ci voglio provare lo stesso, promettendo (a me stesso più che a voi, che probabilmente poco ve ne frega) di commentare il Topolino settimanalmente.
Infatti grazie agli scorsi giorni di "tregua" dal lavoro sono riuscito a riprendere qualche fascicolo in mano, e proprio da quello natalizio voglio far ripartire questa serie di commenti, biasimandone la copertina, dai colori troppo "sbagliati" per i sottoscritto!
[size=12]Cosa mi è piaciuto:[/size]Natalimburgo! Mettetevi comodi (o passate al messaggio successivo...) che qui ho un po' di cose da dire: Sì, è vero, sono un estimatore di Casty, e quindi forse non riesco a dare un giudizio "professionale"... ma è anche vero che non sono un "professionista" del settore e quindi posso permettermi anche giudizi guidati solo dall'entusiasmo anziché dalla ragione!
Come si capisce la storia mi è piaciuta tanto, e voglio condividere con voi il perché, così da capire se sono proprio scemo o se c’è chi la pensa come me!
Una delle prime cose che ho apprezzato è pagina 13, la quinta tavola della storia, con Topolino che si alza dal letto (bellissima l'espressione della prima vignetta) e poi fa su e giù per le scale in seguito al ritrovamento di ogni bigliettino: la pagina, grazie anche alla gabbia irregolare, ha una dinamicità forsennata, si percepisce la corsa di Topolino e ci si trova catapultati a 200 km/h nello svolgimento principale della storia!
L'arrivo a Natalimburgo è memorabile, con scenografie che mi hanno ricordato sia i disegni di Scala per la serie del Giocattolaio sia il gotico ed inquietante paese dei balocchi nella storia di Gottfredson
dell'orfanello riformato (a sua volta rivisitazione di quello di Pinocchio).
Eta Beta che – come sappiamo – quando viene “mosso” da Casty torna ad essere lui, e non lo scienziato alieno che tanti anni di storie discutibili ci hanno propinato! La calma serafica con la quale risponde a Topolino spiegandogli che è vero che non era stato rapito e che quindi non c’era bisogno di chiamare la polizia è fantastica!
Anche la personalità di Topolino ne esce arricchita di un nuovo aspetto: Mickey vede vacillare le sue convinzioni manichee: Rexel è buono perché dà da lavorare?
Non solo, sarà anche quel vecchio furfante di Pietro (le cui bellissime espressioni da cattivo seguono la scia di quelle già meravigliosamente presentate in "Tutto questo accadrà ieri"), ma è pur sempre lo sceriffo, e Topolino si trova a "combattere" contro la legge per far valere i suoi principi!
Secondario – dopo tutte queste note positive – l'aspetto della trama, con l'alieno che fornisce energia, ma solo ad una prima lettura: si fa "formazione" ed "educazione" dei lettori anche con storie del genere, dove i problemi del mondo reale (la disponibilità di energia) vengono messi sul tavolo per così dire, e dove esistono (armati - finalmente - di pistole vere) anche i cattivi che "boicottano" le soluzioni "pulite" per i loro tornaconto. E bella la tavola della "discesa" degli alieni, aiutata anche da una colorazione suggestiva!
Passiamo agli “sfizi minori”, cioè aspetti apparentemente secondari della storia ma che la rendono di fatto speciale:
Settembrina all'inizio viene presa per un personaggio maschile: "Piccoletto" la apostrofa Bruto, un tipo di confusione non certo frequente nel fumetto Disney dove le ragazze hanno tipicamente un fiocco rosa in testa.
La scena dei gattini, con - suppongo - perculamento bonario dei gattofili che imperversano sul web e già criticata su queste pagine a me ha fatto ridere;
furfare, l'
occupazione fastidiosa di suolo pubblico, l’
associazione pestifera e la
cervice energumenica mi hanno fatto ridere! E tanto! Ma tanto tanto, eh!
Il segugio elettronico che cerca nel bosco il suo infinito elenco di parole con la “R” è un personaggio di contorno che riesce ad essere veramente tale, sembra quasi di sentire la sua voce meccanica e senza inflessioni o pathos mentre tutto attorno si svolge il climax della vicenda.
Infine qualche domanda e perplessità: la vignetta dove Pippo e Gancio cantano ha il testo originale? Mi sarei aspettato una rima, una parodia di una canzone nota (sono io a non averla colta?), ecc. non frasi messe a caso...
Ma Eta Beta mette la "P" davanti alle parole anche quando scrive? Non è solo un difetto di pronuncia? Questo non lo ricordo davvero...
Natalimburgo a soli 100Km da Topolinia? Mh... perché così vicino? Forse perché serviva l'automobile? Ma l'avrebbe potuta affittare... per la festa finale dove gli amici raggiungono Topolino? bho... io me la sarei immaginata parecchio più distante!
Infine… possibile che i “coplevoli” lascino lì il cappello? Mi ha ricordato un po' gli espedienti alla "Spiffony", quando tutta la polizia di Topolinia non nota le tracce che Topolino individua in due secondi... un escamotage un po' forzato IMHO, che però poi si fa perdonare per il nome del professore berrettologo!
Comunque ennesima bella prova di Casty, IMHO!
La stella di Babbo Natale: si percepisce quanto Vito abbia amato le storie di Cimino, quanto gli siano cari certi suoi schemi e termini, quanto Vito ami davvero Zio Paperone. E con questi ingredienti la storia che ne viene fuori è sempre onesta, schietta, sentita... e il lettore lo percepisce e si "bendispone" durante la lettura. Ci sono citazioni, omaggi, spunti di umorismo adattissimo ai paperi (
l'elmo delle grandi capocciate!).
Insomma, se tra qualche anno mi trovassi sul Natalissimo o sul Classico di Natale questa storia ne sarei ben felice, e non è un complimento da poco!
Trovare la copertina del disco
Jazz loves Disney nell'editoriale della direttora, mentre ero intento alla "
furia regalatoria" dei giorni scorsi l'ho tenuto in mano parecchio, indeciso se comprarlo o no; non l'ho comprato, e indeciso lo sono ancora, ma con qualche informazione in più... BTW, se ne è parlato sul forum?
La storia muta di Gamba, non mi ha convinto al 100% né per i disegni, né per la trama che non è scorrevolissima (ma immagino che il "vincolo" di farla muta abbia pesato e non poco), ma insomma, se devo (devo?) dividere il contenuto del topo tra cose che mi sono piaciute e cose che non mi sono piaciute, questa mi è piaciuta!
[size=12]Cosa non mi è piaciuto:[/size]La storia di Ciccio... Non metto spoiler perché il consiglio è di non leggerla!
Lunga oltre ogni dire, poco pochissimo interessante, trama senza colpi di scena e addirittura deprimente in certi dialoghi vuoi per le lentezze (ad esempio quando Ciccio e Babbo Natale si "teletrasportano" al Polo) vuoi per i contenuti "
Krug il golosone, il noto ladro di dolci"... brrr che paura! bah!
Come sempre
la posta... messa lì all'inizio del fascicolo dà un'impressione di bambinitudine eccessiva, che poi non trova riscontro nella qualità dei contenuti... perché non affogarla nelle rubriche interne?
La sorpresa contesa, breve di poca originalità e dai disegni di un Fizialetti che a giudicare
dai disegni sul suo blog (in particolar modo la testata) sembrerebbe essere molto bravo, ma che qui non mi piace.
Ergo... scusate tutto 'sto pistolotto, prometto che i commenti ai prossimi topi saranno più brevi! E 4 stelle al topo! E buon anno!
- Paolo