Numero natalizio letto la vigilia di Natale: considerata l'efficienza delle Poste della mia città, già questo è un bel regalo. [smiley=santaSmile.gif]
Iniziando dalla copertina, direi che il messaggio veicolato sia davvero valido: un Natale (e, aggiungo io, si spera non solo il 25 dicembre) felice in tutto il mondo. Non rimpiango lustrini o brillantini, ma mi piacerebbe vedere un disegno in cui non debba per forza esserci un personaggio Disney vestito da Babbo Natale.
Paperino poi quest'anno va tantissimo.
Il "Che aria tira" mi ha convinto più di settimana scorsa.
E passiamo alle storie: la vicenda di
Natalimburgo è precisa come un orologio svizzero. Si possono non apprezzare determinate scelte a livello di trama, ma bisogna ammettere che tutti i nodi vengono al pettine e nessuna scena viene mai narrata senza uno scopo preciso. Casty poi migliora sempre di più nei disegni (non che sia mai stato pessimo, eh!) e ne approfitto per sottolineare quanto fosse magica la mostra a lui dedicata durante lo scorso Lucca Comics: da lustrarsi gli occhi.
Questione gattini: "poveri gattini"??? Gambadilegno è un gattone vessato da quasi novant'anni, ma nessuno ha mai chiesto l'intervento della
Brambilla.
Passo poi direttamente alla storia di
Vito Stabile, con un
Valerio Held in stato di grazia, veramente! E anche la storia ha il suo bel perché: Vito non solo conosce bene Paperone, ma conosce bene il
vero Paperone; e sa muoverlo bene. Fantastiche le citazioni (non so quanto decise dallo sceneggiatore o dal disegnatore) al
Natale su Monte Orso e alla
Rosebud di "Quarto potere" (citata dallo stesso Rosa proprio nella medesima scena del Monte Orso che troviamo citata qua). Insomma, meta-fumetto
a gogo, ma non solo. C'è spirito natalizio, c'è lo Yukon, c'è l'idea di Paperino che potrebbe rovinare lo zione, c'è la minaccia del sindaco a Paperone... tutti canovacci ben oliati, ma presentati in una combinazione che non odora di stantio.
Le altre storie le metto quasi insieme, perché ammetto che, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non mi sono piaciute. Quella con
Ciccio detective fa parte di un filone di cui non comprendo l'esistenza: pensare a Ciccio che risolve
casi per caso è un'idea che fa ridere, o fa ridere che qualcuno abbia avuto questa idea?
La
sorpresa contesa non è nemmeno brutta come breve, ma i disegni la rendono confusionaria e dalla lettura pesante. Meno orpelli e più sostanza, please.
E, sempre a proposito di disegni, credo che il più grande difetto della storia di Venerus (oltre a voler usare
Gambadilegno come protagonista), siano proprio i disegni della Castellani. Una storia senza dialoghi deve reggersi
esclusivamente su ciò che si vede, e il fatto che diversi utenti qui nel forum non abbiano compreso del tutto la storia fa supporre che probabilmente il comparto grafico non sia stato così all'altezza del compito. Io stesso ho una mia interpretazione, ma non sono nemmeno sicuro che sia quella giusta. E mi sono annoiato, perché
decifrare il senso di quei disegni è stato lungo e noioso. Non so, forse avrei affidato la storia a qualche disegnatore/trice di maggior esperienza (non posso non ripensare alla
storia in cui Gottardo fece recitare una tenda da campeggio). Quindi, d'accordo osare, ma ben ponderare. In definitiva dispiace, perché il fatto che si vedano personaggi indigenti ci riportava dritti dritti al messaggio della copertina.