Un plauso all'operazione enniana, per quel che mi riguarda.
Non che fosse impossibile pensarci, ad una cosa del genere. Dopotutto in qualsiasi altro ambito fumettistico la risposta alla domanda sul futuro dei paperotti non sarebbe giunta dopo due decenni, ma prima. Anzi, bene che finalmente anche qui si inizi a capire dove tira il vento, e che il pubblico preferisce "credere" a quel che legge, senza doverlo considerare ingabbiato in epoche a compartimenti stagni.
Non era nemmeno così difficile affrontare l'argomento, dato che il clima di revival ha contagiato tutta la narrativa, con film e serie tv che ci mostrano in ognidove delle reunion di personaggi invecchiati, che si ritrovano in nome di qualcosa.
Quello che era davvero difficile era farlo BENE, gettando un ponte credibile fra due epoche. All'epoca avevo letto di persone che non riconoscevano in PP8 il Paperino adulto. Per me non è mai stato così, perché io ce lo vedevo eccome. Però da oggi ce lo vedo di più, e anzi trovo che veder rifluire queste linee caratteriali nella sua versione adulta abbia ulteriormente migliorato il personaggio, rendendolo più umano, più completo. Ottime anche le proiezioni di tutti gli altri, ovviamente, e ottimo il modo in cui viene gestita l'ipotetica "fine" dei loro rapporti infantili. Non viene detto da nessuna parte che il gruppo si è sciolto, anzi, il tutto viene lasciato giustamente sfumato, come è credibile che sia. Eppure il lettore attento noterà che alcuni personaggi si sono visti di più e altri di meno, Paperino e Louis ad esempio mi sembrano essere rimasti piuttosto assidui, mentre Betty Lou sembra essersi defilata. Quindi un gran lavoro su tutti i fronti, e insospettabilmente un lavoro ancora migliore proprio su Donald, unico personaggio che sembrava non aver bisogno della "cura" adultizzante. Bravo Bruno!