Pazzesca la storia di Fantomius (sì, mi è piaciuta). Ci sono un paio di piccolezze, come il fatto che il proprietario del castello alla fine si metta a parlare come se nulla fosse degli ingressi segreti del castello, ma alla fine ci sta (
di fatto non erano ancora stati scoperti, volendo essere buoni si può pensare che lui pensasse che nemmeno esistessero)
. E poi mi è piaciuta l'introspezione di Dolly, che in genere è il personaggio più inutile e odioso, che per l'occasione diventa una ragazza ribelle che non sta alle regole imposte.
Le due note che appunto non sono critiche, quanto più curiosità:
1. La prima parte rivisita Paperinik e il ritorno al passato. A me quella versione piaceva un sacco, con Paperino che partecipava alla festa per un viaggio nel tempo e Fantomius da un'altra parte. Qui si è preferito tenere una versione più verosimile, che però differisce pure dalla prima mostrata nel Ritorno al passato. Vuol dire che la serie di Fantomius è slegata dall'universo "solito" in cui agisce Paperinik o che è quella storia che è slegata dall'universo "solito"?
2. Mi scusi Gervasio se mi sta leggendo, ma i suoi disegni in certe inquadrature erano dei perfetti Cavazzano, in altre erano queste cose
Ecco, vorrei sapere come mai in quest'ultima vignetta la scelta di Dolly gigante, Fantomius sospeso in aria e l'anta della finestra che cade giù.
Poi le altre storie sono carine, ad eccezione di quella con Doretta che è fatta completamente a caso senza rispettare nessun parametro sui personaggi, ponendosi in antitesi con tutte le altre storie di Doretta fatte (ma che senso ha, includere Doretta e non considerare nemmeno di striscio le sue altre apparizioni se non
sminchiando una sequenza barksiana dandole un significato opposto? Per sport? Boh vabbé). Ho cercato di darle un senso ponendola prima di Paperino e il Natale sul monte Orso, ignorando i cellulari in mano alla gente, ma ci sono incongruenze pure così, anche se sono di meno. Boh, a me Fontana un paio di volte è piaciuto tantissimo, e un paio di volte mi ha fatto schifo. Di certo è un autore si nota, riesce a dare ai personaggi delle nuove dimensioni che non hanno, e spesso (come questa volta) sbaglia di grosso. Ma altre volte ci azzecca perfettamente. Se qualcuno lo aiutasse un attimo a distinguere le cagate pazzesche dai mezzi capolavori sarebbe il migliore sulla piazza.