Il mio commento al numero
3195 Zio Paperone e le molecole in affitto (Artibani/Mottura): a mio avviso forse la migliore della serie "Comic&Science", una storia che beneficia di due grandi autori che non deludono; la trama è interessante, ben gestita e divertente con varie gag, ed anche non troppo prevedibile. Graficamente, poi, nemmeno a dirlo, un'altra ottima prova di Mottura. Riconosco che buona parte del mio entusiasmo si deve alla mia passione per il genere spaziale realistico (o quasi), cui questa storia appartiene, pur con qualche particolare che stona, ma nel complesso l'ho apprezzata. [smiley=voto4.gif]
Paperino e gli Amazing Files - Il complotto è servito (terzo episodio) (Enna/Tosolini): la storia procede molto bene, si fa sempre più intrigante e gli indizi saggiamente disseminati fanno intuire qualcosa senza però riuscire ad afferrarlo. Per adesso il mio giudizio è molto positivo, ma aspetto ormai il finale. [size=12]
S.V.[/size]
Amelia e l'armistizio monetario (Vessella/Chierchini): storia dal taglio esageratamente tradizionale, che proprio per tale ragione può piacere o meno a seconda dei gusti personali. Personalmente l'ho apprezzata, anche per la grande stima che nutro nei confronti di Chierchini: il suo stile è inconfondibile, e se piace rappresenta un valore aggiunto; certo, le chine un po risentono del tempo che passa, ma per me resta sempre un grande! [smiley=voto3.gif]
Comunicazioni papere - I piccioni viaggiatori (Figus-Sarda/Campinoti): simpatica breve, per me la migliore del ciclo cui appartiene; di fatto una divertente storia in costume, peccato per il pessimo errore che contiene, ma ne parlerò dopo, qui valuto solo le storie. [smiley=voto3.gif]
Paperinik e l'ossessione telefonica (Transgaard/Cavazzano): l'intreccio è abbastanza tradizionale e prevedibile, ma il vero punto dolente è costituito dalla motivazione personale del cattivo:
ma davvero si può pensare che si arrivi ad orchestrare tutto quanto solo perchè la ragazza di quel tipo non lo calcolava abbastanza?
Confesso che fino a prima dello spiegone la vicenda non mi stava dispiacendo troppo, per quanto sapesse di visto e rivisto lo sviluppo degli eventi era trattato discretamente, ma sentire (leggere) le parole del
villain mi ha fatto cadere le braccia... Ora, capisco che sia una danese (come se ciò debba necessariamente costituire una giustificazione), capisco la critica sociale all'esagerato uso di smartphone e tablet (sacrosanta), capisco gli ottimi disegni di Cavazzano, ma il voto sufficiente mi lascia parecchio perplesso. [smiley=voto2.gif]
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Considerazioni personali sparse[list bull-blackpin]
- il discorso dei suoni nella prima storia lo condivido parzialmente. Da un lato ci sta tutto l'inserimento degli "effetti sonori", ad esempio nell'allunaggio della navetta di RK: essendo piena d'aria la navetta, è chiaro che il tonfo si senta all'interno, ed inoltre sarebbe bastato anche il contatto con i materiali di cui è fatta per trasmettere le vibrazioni prodotte dalla maldestra manovra. Dall'altro lato l'esclamazione del bassotto celato dentro il robot è da matita blu: capisco che il tono della storia sia solo vagamente realistico, ma bastava poco per evitare un errore cosi grossolano e che stride tantissimo (proprio per l'impostazione generale).
- l'enfasi nell'attribuzione dell'invenzione del telefono a Bell è estremamente deprecabile, figlia di una tendenza esterofila ed ignorante che dilaga nella nostra società. E' vero che, a rigor di logica, l'affermazione che sia stato Bell il primo a brevettare l'idea sia "quasi" corretta (si potrebbe a lungo discutere sulle diverse tipologie di strumenti a protezione delle opere dell'intelletto che l'ordinemento americano dell'epoca concedeva), ma non è questo il punto: il problema è che, al di là di ciò, per me resta da biasimare un autore italiano che offuschi in questo modo la memoria di un grande connazionale! Peraltro, se il Congresso americano ha riconosciuto nel 2002 la priorità nell'invenzione del telefono in capo ad Antonio Meucci, probabilmente avrebbe potuto fare altrettanto anche Figus! Non mi sembra di chiedere la Luna tutto sommato...
- Gli errori (orrori?) grammaticali sulle pagine di un giornale che un tempo era veramente considerato uno strumento (integrativo) d'apprendimento sono desolanti, capisco che si possa anche sbagliare, ma ritengo ci sia gente pagata proprio per individuare e correggere tali sbagli, se la giustificazione si applica pure a loro il discorso è finito.
In conclusione, un buon numero tutto dedicato ai paperi (la cosa non mi iduce a stracciarmi le vesti comunque), senza alcuna storia veramente di rilevo (eccezion fatta per il terzo capitolo degli Amazing Files) ma con vari lavori che, al netto di disattenzioni ampiamente evitabili, restano di livello sufficiente, tranne forse l'ultima...