L'operazione remake giunge in questo numero alla sua seconda puntata. Pur non condividendo troppo la scelta di riproporre i grandi classici del fumetto disney, devo dire che secondo me il problema principale di queste storie è naturalmente il confronto con l'originale.
Se poi l'originale è il
ventino fatale, di Carl Barks è allora evidente, almeno per quanto mi riguarda, che qualsiasi altra storia ne risulti inevitabilmente ridimensionata.
E nel caso del
dollaro fatale il confronto è impietoso. Secondo me presa da sé non è una brutta storia, ma veramente imparagonabile al capolavoro barksiano.
Mi si dirà: nessuno vuole paragonarla, ci mancherebbe. E sono d'accordo, tanto più se ciò dovesse servire affinché qualcuno vada a recuperare l'originale.
Ma mi da uno spunto di riflessione per andare a confrontare gli stili, con quello di Secchi preso a riferimento per il topo odierno perché in generale trovo che sianoun paio di "difetti" riscontrabili in molte delle storie che trovo sul topo oggigiorno.
Prima e fondamentale questione: l'
ironia.
La storia è una delle più drammatiche di Barks, con
paperone che rischia di perdere tutta la sua fortuna a causa della sua avidità, con la rapprensentazione, anche un po' calcata, delle porvertà estrema di un sobborgo di paperopoli,
ma nonostante questo la storia è permeata di ironia, di situazioni comiche e divertenti, anche nel pieno del dramma. Ne trovo sempre troppo poca, invece, nelle storie sul settimanale, e in particolare in questa. Ed è anche vero che la capacità di far ridere come riusciva a fare Barks non è cosa da tutti. Anzi.
secondo punto: l'
insalatona.
Con tutto il rispetto per le varie correnti di pensiero, per chi è a dieta, per chi non vuol vedere animali cotti o mangiati. Ma che i paperi PRANZINO CON UNA INSALATONA mi dà particolarmente fastidio. Perché è l'ennesima situazione negli ultimi mesi in cui viene eliminato tutto ciò che potrebbe essere offensivo, ma che in effetti non è che una eccessiva e, oserei dire, cervellotica maniera per autocastrarsi.
Nessuno pretende (o meglio qualcuno c'è, e sono casi isolati) che vengano mostrate scene scabrose o violenza o morte, per carità, ma che addirittura debba essere eliminata una pipa che è sempre stata spenta nella bocca di nonno bassotto, oppure ancora che debbano essere colorate di verde delle salsicce su un barbecue mi sembra francamente ridicolo.
Aivoglia a dire che su Topolino i paletti non ci sono. Fra un po' ci saranno talmente tanti "paletti" che rimarranno solo quelli.
Ed ancora più stima nei confronti di
quegli autori che, nonostante questi slalom
fra cose che non si possono dire o mostrare, e cose che si possono solamente suggerire, riescono comunque
a fare delle ottime storie.