Ma sostanzialmente è una conferma a quello che dicevo...
Non per essere polemico, ma ti stai contraddicendo.
In quel periodo c'è stato il boom.
Ma poi è ovvio che una società non volta pagina da un momento all'altro.
Intendo dire: arrivano i videogiochi, non è che da un giorno all'altro smettiamo con tutto quello che ci piaceva (anche se io l'ho fatto...).
E' una cosa graduale.
Veramente, il boom c'è stato parecchio prima, e la cultura dei videogiochi ha avuto tempo a sufficienza per sedimentarsi e diventare fortemente invasiva della vita dei giovanissimi, già da almeno 20 anni.
La cosa "graduale" c'era forse a fine anni '80, poi è stato un crescendo tale per cui a meta anni '90 era ormai cosa fatta.
Ripeto, a costo di sembrare noioso, che la nostra generazione è fortissimamente impregnata di tutto questo. Cito solo qualche nome :
Gran Turismo, GTA, Metal Gear Solid, Crash Bandicoot, Ape Escape, Tomb Raider, Spyro, Mortal Kombat, Tekken, Sonic, Street Fighter...cioè videogiochi così famosi da essere entrati nell'immaginario collettivo anche di chi non ci ha mai giocato.
Il nome di Lara Croft è famoso quanto quello di una "vip" reale, tanto che ci hanno fatto pure una serie cinematografica e in Inghilterra gli hanno dedicato una strada.
Ma anche andando in giro a chiedere ad uno fra i 20 e 30 "sai chi sono Heiachi Mishima, Bryan Fury e Yoshimitsu?" ci sono buone probabilità che sappia rispondere.
Tutto questo per dire quanto è fortemente radicata la cultura videoludica fin dagli anni '90 e probabilmente anche prima.
Per non parlare poi dei vari
Formula 1, Fifa, Pro Evolution...io avevo Fifa '96 per PC, cioè roba antidiluviana, per dire se prendevi il Milan c'era ancora Baresi.
. Videogiochi ce n'erano, ma davvero stai paragonando i numeri che hanno avuto negli ultimi, che so, 10 anni?
Assolutamente si.
Quello che molto non considerano, secondo me, e che i bambini non è che guardano al futuro.
Cioè, un videogioco di oggi è chiaro che fa impallidire uno di qualche anno prima, ma ogni epoca ha il suo "ultimo modello".
E' chiaro che guardando oggi la grafica dei giochi della Playstation, viene quasi da ridere per quanto è peggiore rispetto a quella di un gioco attuale.
Ma all'epoca sembrava qualcosa di straordinario, una roba mai vista, e infatti è una console che ha fatto il boom, e ha fatto da volano alla PS2 che appunto mantiene il primato di console più venduta nonostante sia vecchia di 15 anni e nonostante siano uscite altre piattaforme ben più avanzate.
Nessuno ragiona pensando : "Questo videogioco è mediocre, adesso leggo Topolino e aspetto il 2014 quando uscirà
Call of Duty che sembra di essere in un film e allora smetterò di leggere".
Ogni epoca ha i suoi svaghi.
I ragazzini di oggi sono nati con il videogioco in mano, ed è inutile girarci intorno,
Ecco. Questa frase non la capisco : quale sarebbe il videogioco in mano?
A me sembra proprio di no, anche perchè, esistono videogiochi per bambini dell'asilo? Sono in grado di usarli? Li capiscono?
E quale genitore scriteriato affiderebbe una console da 500 Euro a un bambino che, oltre a non essere probabilmente in grado di usarla, rischierebbe di distruggerla?
A me per esempio la Playstation la comprarono nel 1999, a 12 anni, nonostante fosse in commercio già da 4 anni...per il semplice fatto che non ritenevano opportuno affidare un videogioco di quel tipo, che comunque costava tipo 300.000 lire, a un bambino troppo piccolo.
Non credo che i genitori di oggi facciano valutazioni troppo diverse.
Anche perchè ci sono videogiochi non adatti ai bambini...tanto per intenderci, gli attuali ultra-mega-super-venduti
Grand Theft Auto e
Call of Duty, chi credi che li compri? I bambini di 8 anni? Non penso proprio.
La maggioranza degli appassionati di quei giochi sono più vicini alla nostra età, direi...quindi gente che Topolino o non lo legge più per scelta, oppure di certo non si fa di questi problemi.
Poi ovvio, cercare il motivo unico nel videogioco e nel computer è un'analisi assolutamente ingiusta, ma è una componente di cui sarebbe errato non tenere conto.
Certo.
Ma a me pare invece che gli si dia un'importanza eccessiva, non tenendo conto del fatto che videogiochi e computer c'erano già ed erano molto diffusi anche ai tempi d'oro delle grandi tirature.