Mah?
Introduco il mio timido e umile intervento con un dubbio...
Non sarà che i tempi son cambiati e tutto ciò che riguarda il tecnologico-digitale (e simili) tende un po' ad allontanare dal libretto di carta?
Non voglio parlare come la buon'anima di mio nonno (cui debbo la passione per il collezionismo del Topo pur non essendo lui stesso un collezionista) dei "tempi che furono e non tornano più", ma credo che noi tutti si debba prendere atto dei cambiamenti inarrestabili.
Topolino, il libretto, lo ha sempre fatto nei decenni passati:
- dal formato quotidiano al libretto,
- dalla semplice spillatura laterale alla costa gialla,
- da 100 a 150 a 200 pagine,
- dalla carta ruvida a quella plastificata,
- dalla scritta "Disney" su "Topolino" alla sua scomparsa (o meglio, spostamento in basso a Dx col n. 2248),
- dal sommario posizionato all'inizio o alla fine o, ancora, in mezzo qua e la' a seconda dei periodi, a quello (sembrerebbe definitivo) posizionato all'inizio dopo un po' di pubblicita' (si deve pur campare, no?),
- dal formato più stretto a quello più largo (l'ultimo aumento fu verso il n. 1940 o giù di li'...),
- dalla costa gialla con i riquadri definiti a quella più spoglia con le sole scritte e simbolo,
- dalla numerazione situata in basso a quella in alto fino all'attuale in posizione centrale,
- ... e mille altre modifiche ancora...
Ebbene.
Sono stati tanti i cambiamenti, talvolta più riusciti (
come l'accostamento, nel sommario, di una vignetta a ciascun titolo per ciascuna storia... da bambino mi divertivo tantissimo a ritrovarla nella storia stessa e a cercare di capire perche' avessero scelto proprio quella! ) talvolta meno (c
ome alcune rubriche interne nella parte centrale), ma erano inevitabili: nessuno avrebbe mai potuto legittimamente immaginare che rimanesse sempre uguale a se stesso per 80 anni, no?!?
E' proprio questo il suo fascino, il sapersi evolvere ed adattare ai tempi, talvolta precorrendoli, talvolta arrivando un po' piu' tardi... ma non e' un problema, e' pur sempre un modo per celebrarli!
Se oggi c'e' un calo dei lettori non ne attribuirei la responsabilita' principale agli autori-disegnatori-sceneggiatori & co. (non credo, infatti, che nella media dei grandi numeri si possa parlare di un detrimento della qualita' generale delle storie).
Va detto, infatti, che nei "
meravigliosi anni che furono" la quotidianita' regalava ai creatori delle storie tante opportunita' (
pensate al viaggio sulla Luna, ai vari Sanremo, agli eventi cinematografici [anche lontani: vedi Casablanca & simili], e in generale ai grandi e piccoli eventi della vita quotidiana, o ancora ai personaggi della politica, della TV, del Cinema e via dicendo) che oggi mi pare siano grandemente scemate (basti pensare al tragico momento politico che l'Italia come paese sta vivendo da quai due decenni, ormai...).
Insomma: vuoi mettere la parodie come "
Mike Buonanotte" o "
Pippo Miaudo", "
Indiana Pipps", "
PippoTarzan",
Paperin Babà, "
Bob Fingher", "
Top Sawyer", "
Twin Pipps", "
Topomouche", "
Edgar Allan Top", "
Piccole Papere", "
Papero Magno", quanto ai personaggi... e le storie? Innumerevoli!!
Ma cosa ci offrono gli anni 2000?
La tecnologia ha inondato la vita quotidiana di un ragazzino riempiendola di tanti "strumenti" che, senza andare troppo lontano, negli anni '80 non esistevano: il cellulare, la PSP, il computer (nasceva e si diffondeva allora tra pochi eletti), il lettore mp3 (il walk-man aveva un ruolo meno invasivo, visti i suoi limiti), il tablet, il palmare, e cosi' via dicendo.
Ma, con mio rammarico, mi pare che al moltiplicarsi di questi "strumenti" si sia ridotta la "fantasia" individuale che nasceva appunto dalla limitatezza dei beni a disposizione.
Sia chiaro, non sono affatto contrario al "progresso" (non potrei neanche scrivere qui, altrimenti!
) ne lo vedo come un fatto negativo, anzi!
Ma non posso non constatare come, per un insieme di cause che non ho l'ardire di elencare, oggi come oggi abbiamo molti piu' mezzi, molti piu' strumenti per fare molte piu' cose... eppure... a ben vedere, abbiamo meno fantasia (o la coinvolgiamo meno nella fase genetica del momento ludico) di quando, per parlare con il nostro migliore amico, dovevamo fare il numero di telefono girando una ruota con dei buchi (!) oppure dovevamo andare direttamente sotto casa sua e citofonargli chiedendo alla sua mamma: << C'e' Gigi?!? >> :
Ah ah ah !!!
Beh, adesso sto proprio cadendo sulla malinconia!
Ora ci manca solo che cito Bonolis in Bim Bum Bam... ed e' fatta!
Comunque... tornando al Topo!
Quel che vorrei sottolineare e' il fatto che, al di la' dei nostri ricordi che si collocano nel nostro passato "mitico" ed al quale ricolleghiamo i momenti piu' belli (proprio in quanto "passato"), oggi effettivamente non possiamo non constatare come vi sia penuria di grandi chine e sceneggiature rispetto a quanto accadesse in passato (a volte c'era una sfilza di Scarpa-Cavazzano-De Vita-Bottaro-Carpi e... si', devo dirlo, anche il buon COMICUP e lo Staff di IF [mi piacevano molto, gia'!] ... che oggi ce li sogniamo soltanto!).
In definitiva, quindi, non scopro certo l'acqua calda affermando che se il fumetto e', molto spesso, una parodia/trasposizione/stravolgimento della realta'... forse e' proprio (o anche) per questo che oggi esso soffre rispetto al passato (se cosi' e').
Non dimentichero' quando, sul finire del mese di aprile del 1989, iniziai a leggere "
Il mistero dei candelabri" sul n. 1743 senza sapere quante puntate sarebbe durata ... che ansia!
Morivo dal desiderio di sapere come sarebbe andata a finire!
E quando vidi l'ultima vignetta della 2a puntata... beh... stavo per esplodere!! La soluzione del mistero era la', sotto il naso di tutti... ed io non potevo sbirciare dentro la vignetta insieme a Qui, Quo e Qua spazzacamini per vederla!!
Ricordo che quando, la settimana seguente, riuscii ad acquistare la mia copia di Topolino n. 1745 ... fremevo dalla voglia di sapere come sarebbe andata a finire! E il finale fu all'altezza delle aspettative!
Che storia, che ambientazione, che parodizzazione (nel senso dell'attribuzione dei vari personaggi ai vari interpreti Disney), e che intreccio!
-.-
Beh, anche se in modo molto emotivo e partecipato (ma come si fa a non esserlo quando sei un appassionato di Topolino?!?), ho provato a rappresentare brevemente le mie impressioni sullo "stato dell'arte" del nostro topo preferito.
Voi che ne dite?
Avete anche voi dei bei ricordi che vi hanno segnato ed impresso a fuoco nella mente una certa storia, un certo numero o un certo disegnatore?
Chissa' che nelle nostre risposte a domande come queste non si possa trovare una chiave reinterpretativa per dare qualche suggerimento ai maestri Disneyani ...!
Chiudo con una carrellata di immagini-ricordo...