Un discorso diverso merita l' impoverimento del disegno, per esempio mancanza di tavole a tutta pagina, semplificazione all' osso della scenografia, abbondanza di primi piani, sciatteria nel colore...Questo pero' non e' detto che dipenda dalla volonta' o involuzione di un autore: penso sia innanzi tutto una (pessima) scelta di economia editoriale. Siccome questo e' un argomento che mi piacerebbe approfondire seriamente fino a che non vedro' uno studio delle frequenze dei primi piani, figure intere, panoramiche etc non diro' di piu'.
Per le scenogrefie, gli sfondi e certi particolari direi che si sono fatti passi avanti rispetto al passato: oggi potranno piacere meno come vengono tratteggiati topi e paperi ma per quanto riguarda il resto erano più 'povere' o semplici le vignette di una volta che quelle attuali.
Paperopoli, ad esempio, un tempo veniva ritratta con qualche casetta, una steccionata, dei palazzoni anonimi e strade urbane spoglie e semideserte, tanto che sembrava vi abitassero solo i nostri personaggi (mi vengono in mente Bordini, Perego ma a volte anche Scarpa) mentre oggi la vediamo da tutte le angolature possibili: colline residenziali, spiagge, down town con modernissimi grattacieli e strade sempre affollate (mi vengono in mente Guerrini e Turconi).
Anche gli interni delle case erano più spoglie, con pochi particolari mentre oggi ci vediamo di tutto (e non solo perché sono aumentati gli elettrodomestici).
I primi piani senza sfondo alcuno erano molto più numerosi rispetto ad oggi, anche senza apparente motivo: improvvisamente sparivano mari, monti, divani e poltrone. E' vero che per alleggerire le tavole ogni tanto si devono eliminare i contorni delle vignette e tutto ciò che c'è all'interno ma un tempo questo avveniva più spesso.
I disegni di Casty, Turconi, Guerrini, Vian, Celoni e tanti altri mi sembra che abbiano scenografie, sfondi e particolari più curati e meglio realizzati rispetto a quelli dei colleghi-maestri del passato.