Non fossilizziamoci però unicamente sul libretto, sebbene i pochi dati di vendita ufficiali mi pare riguardino esclusivamente la storica testata, unica nel produrre storie solo nuove piuttosto che ristampe (come fanno tutti gli altri periodici Disney, in sostanza, aldilà delle diverse cornici che possono essere definitive, golden, platinum o semplicemente vatt).
Il fatto che Topolino proponga solo storie nuove rispetto alle altre testate di ristampe potrebbe far si che molti lettori adulti di varia età preferiscano queste ultime rispetto al libretto. Io ero uno di questi negli anni 80 e 90, preferendo acquistare Classici o GC con storie anni 60/70 piuttosto che Topolini i quali, aldilà del prezzo diviso per numero di storie, mi proponevano storie con tavole e testi che non riconoscevo più rispetto a quelle da me amate da piccolo.
Oggi un giovane adulto, con prole o meno, potrebbe preferire i Classici o i Vatt che riprendono storie anni 90 (quelle della sua fanciullezza) piuttosto che un Topo che non riconosce più, nonostante sia, a mio parere, uno dei migliori degli ultimi decenni. E' anche normale, nella logica di una persona con figli che ancora leggono fumetti, acquistare albi economicamente più convenienti (in tempi di crisi, poi) piuttosto che il settimanale che, in rapporto alla quantità di storie (e alla qualità, a detta dei nostalgici), costa sicuramente di più.
Potremmo dire che per i lettori Disney che devono far quadrare il bilancio Topolino rappresenta un dipiù, un 'lusso' che non possono più permettersi: meglio prendere un vatt al mese piuttosto che 3/4 libretti: si risparmia e si leggono storie vecchie preferibili alle nuove, senza pubblicità o rubriche che tanto non interessano.
Se anche io non mi fossi incuriosito a sfogliare i libretti intorno al n. 2000 (preso per collezionismo nel 1994), acquistandoli poi di tanto in tanto (riconoscendo le tavole di autori ancora sulla breccia, sebbene un po' defilati, come Carpi e Scarpa), cominciando ad apprezzare i nuovi autori sia nei testi che nei disegni, non sarei poi arrivato addirittura all'abbonamento, cosa mai fatta neanche da ragazzino.
Il fatto di essere un appassionato single senza prole ha sicuramente favorito la cosa.
Ho fatto il mio esempio perché secondo me tanti potenziali futuri lettori di Topolino potrebbero attualmente essere degli adulti mediamente giovani (meglio se con prole) che preferiscono i vatt al libretto per le ragioni suddette: per il fatturato complessivo di vendite può andar bene anche così ma se questi lettori si sforzassero un poco di conoscere nuovi autori e nuove storie (che sicuramente non li deluderebbero, figli compresi) ecco che le vendite del Topo potrebbero cominciare a risalire. Il potenziale dei lettori c'è, esiste: il problema è che si concentra su altre testate snobbando la storica che, contraddicendo l'aggettivo, è l'unica a stare sull'attualità.
In conclusione, non mettiamoci le mani nei capelli se vediamo le vendite del Topo assottigliarsi sempre di più: questo non significa che il parco di acquirenti lettori stia diminuendo. E' solo 'spalmato' su altre testate le cui vendite non sono facilmente reperibili sebbene non indifferenti (Paperino, GC, PkAppGrade, Uack!, Vatt...);
le ultime testate nate con Panini (Legendary, Definitive, Platinum...) tendono ad invogliare il lettore a ampliare i suoi orizzonti con numeri speciali riguardanti saghe recenti di specifici autori, autori che possono trovare ogni settimana anche nel libretto... sempre che vogliano.