Papersera.net

Topolino 3206
Copertina:
Concept, disegno e colore di Paolo Mottura
Che aria tira a...Paperopoli
(di Silvia Ziche)
Cari amici di Topolino...
(di Valentina De Poli)
Chiedilo al Topo
Topo Story-Celebrazioni a...due ruote
Paperino e la grande corsa infinita
(Soggetto e sceneggiatura di Sisto Nigro, disegni di Paolo Mottura)
Hai voluto la bicicletta? Ora...pedala!
(di Barbara Garufi)
La grande corsa...infinita
(di Santo Scarcella)
Super concorso!
Zio Paperone e la vacanza fuori dal mondo
(Soggetto e sceneggiatura di Gorm Transgaard, disegni i Giorgio Cavazzano)
Costruiamo il futuro!
(di Barbara Garufi)Gambadilegno in:
 intrigo a Parigi
(Soggetto e sceneggiatura di Lorenzo Camerini, disegni id Emanuele Virzi')
Ciccio in: sfida oltre il limite
(Soggetto e sceneggiatura di Tito Faraci, disegni di Alessandro Del Conte)
Topo story-Il raggio nero torna a colpire
Pk-Il marchio di Moldrock
Seconda parte
(Soggetto e sceneggiatura di Francesco Artibani, disegni di Lorenzo Pastrovicchio)
WW.TOPOLINO.IT-Immortalati come campioni
Next:Pk il marchio di Moldrock ep.3 e giro in bici di Quack Town
TOPOGULP:
Ciclopaperi-Furto impossibile, anzi...improbabile (Faraci/Molinari)
Pippo a pedali-Altamente efficiente (Zemelo/Baldoni)
In allegato: medaglia con logo 100° giro del Calisota

La mia recensione:
Paperino e la grande corsa infinita-Voto 8,5:
Ottima storia splendidamente illustrata da Mottura riguardante il ciclismo. Mi e' piaciuta molto la scena in cui . E' poesia vera e la lettura vale anche solo per quelle due vignette
Zio Paperone e la vacanza fuori dal mondo-Voto 6,5:
La solita danesono lae senza infamia e senza lode che merita solo per i disegni di Cavazzano
Gambadilegno in-Intrigo a Parigi-Voto 7:
Mi e' piaciuta queste breve parodia della Parigi di tanti anni fa. Il tratto id Emanuele Virzi' non mi dice niente
Ciccio e la sfida oltre il limite-Voto 6:
Simpatica
Pk-Il marchio di Moldrock-Senza voto:
Imminente ritorno di !. Quanta azione e quanta suspense in 40 tavole: ottimo lavoro! E siamo ancora a metà storia, chissà quanti colpi di scena ci saranno ancora
Voto: [smiley=voto4.gif]

Ho dato solo un'occhiata veloce alla storia della " grande corsa infinita" e mi sono piaciute molte le due pagine iniziali e finali con quei disegni  con le rose stile liberty che io adoro. Poi mi gusterò con calma le storie.

Per prima cosa, mi sento in dovere di chiedere alla Redazione al più presto una "sistemazione" della clamorosa gaffe contenuta nell'articolo sul Giro d'Italia. Ricordo un caso di una copertina corretta in due giorni: non credo che togliere quel nome prima d'andare in stampa, posto che il tragico fatto risale ormai a dieci giorni fa, fosse così impossibile...

Paperino e la grande corsa infinita (Nigro/Mottura): ottimo omaggio al mondo del Giro, tra rivalità corrette, pionerismo, modernità. Omaggio ed onore, direi, ben narrato, con i giusti tempi, con un finale che, in fondo, non stecca anche se avrebbe potuto lasciare l'amaro in bocca. Mottura strepitoso tanto nei personaggi quanto nei panorami. Unico neo: una bombetta di Rockerduck sin troppo sformata, che sembra quindi la tuba di Paperone!

Zio Paperone e la vacanza fuori dal mondo (Transgaard/Cavazzano): prometteva bene questa straniera, ma poi si perde su un cliché che ha proprio stancato. Peccato, perché rispetto a tante estere ha il pregio di non dilungarsi e di scorrere, quindi merita comunque una promozione. Cavazzano disegna da par suo, sempre Maestro, anche meglio di qualche uscita paperesca recente, dove era un po' sottotono.

Gambadilegno in: intrigo a Parigi (Camerini/Virzi'): buon intrigo in (molto relativo) costume, con una sua notevole originalità. Ottimo. Virzì mi pare un nome completamente nuovo, e comunque, se non fosse proprio appena uscito dal concessionario, sarebbe al massimo in rodaggio: quindi il lavoro è molto più che buono, dato che è espressivo il giusto, senza esagerazioni esasperate.

Ciccio in: sfida oltre il limite(Faraci/Del Conte): due garanzie, una certezza di breve, che strappa le debite risate!

Pk-Il marchio di Moldrock (Artibani/Pastrovicchio): ottimo secondo capitolo. Moldrock è sempre più una minaccia concreta ed incombente, ed il quasi più estremo dei rimedi scelto per cercare di rintuzzarlo lo dimostra! Azione, suspense e tanto divertimento, quindi, ma, per ovvie ragioni, occorre sospendere il voto. Pastro assolutamente enorme in tutto, anche nelle espressioni della segretaria che, per quanto clone di qualcuna che conosciamo benissimo, ancora avevamo visto troppo poco. L'attesa cresce e diventa spasmodica! Solo... cioè, ocio alla grammatica, gente! Perché... vabbé, ci vediamo ai bloopers tra poco!

Insomma, Pk ma non solo. Peccato davvero per quell'errore, davvero brutto, perché la sensazione che potesse essere evitato c'era tutta...

Sì, grave distrazione quella di lasciare Michele. Credo che si siano dimenticati di correggere perché il trafiletto sembra essere stato fatto con un po' di distrazione: tra i nomi figurano due ex ciclisti, Sastre ed Evans (addirittura non corrono dal 2011 e 2014, rispettivamente) e Moreno Moser, che non parteciperà al Giro

Il mio commento:
Paperino e la grande corsa infinita voto 8,5
Ottima storia sul ciclismo che bene rispecchia la celebrazione dei 100 anni del Giro d'Italia con una trama scorrevole che appassiona il lettore. eccellente Mottura
Zio Paperone e la vacanza fuori dal mondo voto 6,5
L'idea di partenza è buona ma purtroppo le solite soluzioni danesi rovinano il finale. Cavazzano è sempre Cavazzano
Gambadilegno in: intrigo a Parigi voto 7
Storia simpatica con una bella ambientazione. Promette bene Virzì
Ciccio in: sfida oltre il limite voto 6
Strappa una risata
Pk-Il marchio di Moldrock senza voto
Seconda puntata miglire della prima e questo ci fa bene sperare per il prosieguo. Hype altissimo

PAPERINO E LA GRANDE CORSA INFINITA
Mottura ci fa ammirare i diversi panorami del Calisota, da quelli marittimi ai desertici fino ai più verdi delle Montagne Sassose (che un tempo conoscevamo realisticamente come Rocciose e che Paperino raggiungeva, sempre di corsa, per nascondersi in qualche grotta, ospite magari di orsi che erano comunque meglio di uno zione irato). Nigro ci fa conoscere situazioni tattiche che si creano durante la corsa, come la 'gabbia' nei confronti di un avversario pericoloso (Paperino, nello specifico, buon pedalatore, nonostante tutto). Storia sportiva ben fatta, che prende il lettore anche poco interessato all'evento (il 100° Giro del Calisota, collegato al 100° Giro d'Italia). Non capisco perché si sia voluto solo immaginare un ciclista d'altri tempi come Gianpapero, visto che la sua figura è consona e molto realistica di un certo ciclismo eroico.

ZIO PAPERONE E LA VACANZA FUORI DAL MONDO
Se Paperino non è obbligato a diventare protagonista (come nella storia appena letta) ma vuole diventarlo a tutti i costi, ecco che può diventare pericoloso, per se e per gli altri: più insicuro, capriccioso e pasticcione che mai, rischia di mettere in seri guai una spedizione su Marte a fini turistici. Alla fine Paperone fa ricadere su di lui ogni responsabilità del fallimento, lasciandolo in pasto ad una folla furente: giusta punizione per comportamenti scellerati.

GAMBADILEGNO IN: INTRIGO A PARIGI
Una doppia trasposizione temporale (1959) e geografica (vedi titolo) poteva essere meglio sfruttata se alcuni personaggi non ringiovanissero ed altri restassero della stessa età (anche perché già giovani nel presente). Fra una Trudy con la coda, un Basettoni moro, un Manetta ormai poco distinguibile da un qualsiasi 'villain' (al di là del ringiovanimento, unito al dimagrimento già avvenuto nella normalità del presente) questa storia ha davvero poco senso, look a parte.

CICCIO IN: SFIDA OLTRE IL LIMITE
Le tradizionali abbuffate di Ciccio hanno ancora un perché se sceneggiate da Faraci (e illustrate da Del Conte): brevissima sensata.
Considerando che nel personaggio io vedo anche un lato ombroso, ambiguo, se non vendicativo (verso coloro che magari in passato se non nel presente lo hanno preso in giro per la sua stazza e la fame atavica), sarebbe interessante svilupparlo meglio (perché a tratti è venuto comunque fuori in qualche storia passata) per dare al character e ai soggetti a lui collegati maggiore varietà.

PK - IL MARCHIO DI MOLDROCK  (seconda puntata)
Episodio che scorre benissimo: tutto appare chiaro nella pur articolata e pericolosa situazione che si sta sviluppando. Alti comandi terrestri non sembrano fare bella figura nel cercare di salvare prima di tutto Paperopoli: la statua di Cornelius Coot è già stata colpita dalla furia di Moldrock!  :o

Il marchio di Moldrock procede a gonfie vele, a mio avviso. Il secondo episodio, spesso il più critico in queste avventure in 4 parti, si presenta invece solido come intreccio, privo di rallentamenti o spiegoni (come accadeva invece in Il raggio nero a questo punto dello svolgimento) e lasciando intelligentemente Moldrock ai margini, come presenza in scena, mostrando invece le soluzioni che Pikappa e Solomon stanno pensando di attuare per contrastare il nemico. Francesco Artibani a tal proposito si muove ancora una volta perfettamente in universe, mostrando una consapevolezza "mondiale"per quanto riguarda i "supporti internazionali" su cui la Fondazione Ducklair può contare e una profondamente legata all'universo pikappico, tirando in ballo l'esercito.
Pastro in super forma anche qui, con scene dinamiche, vignette d'impatto e costruzione delle tavole sempre movimentata e adeguata.

Anche la storia di apertura è molto buona e davvero piacevole da leggere: non solo per i disegni di Paolo Mottura, che con il suo tratto "liquido" riporta in scena il suo Paperino morbido e adorabile e che riserva un tratto quasi "pennellato" ad alcune vignette, che offrono panorami efficaci e artistici, ma anche per una sceneggiatura semplice e con uno spunto sgamabile immediatamente che però non pesa, non ha la pretesa di essere un colpo di scena e la storia funziona scorrendo via molto bene. Niente di memorabile, ma la prova di Sisto Nigro rientra in quella "buona media" che se fosse costante settimanalmente sarebbe la manna: personaggi vivi e trame convincenti che non annoiano.

Zio Paperone e la vacanza fuori dal mondo e Gambadilegno in: intrigo a Parigi non mi hanno invece convinto: la danese mi è parsa piuttosto piatta, con i disegni buoni (ma non buonissimi) di Cavazzano a renderla vagamente più interessante, mentre l'altra non è male, più per il vago sentore malinconico che si respira qua e là ma che risulta un po' troppo annacquato per colpire veramente. Qualcosa di buono c'è, proprio ricollegandosi a quell'atmosfera parigina, ma non abbastanza per colpirmi.

La brevissima di Tito Faraci mi ha strappato un paio di risate per due battute, per il resto è la solita declinazione di Ciccio che mangia che, ahimé, non riesce più a farmi ridere nemmeno se scritta da un professionista della risata.

Continua ottimamente il Marchio di Moldrock, sia a livello di disegni, sia come trama. Si sente che Hicks e Pk sono sotto pressione. Lo sanno chiaramente che hanno le natiche poggiate su di una bomba atomica pronta a scoppiare, e sono pronti a prendere decisione disperate per scamparla. E' un secondo episodio che procede senza tempi morti e puntando tutto sulla corsa contro il tempo, e te la fa sentire tutta.

Davvero niente male la storia di apertura. A parte gli ottimi disegni di Mottura, c'è una bella storia, sceneggiata davvero bene.

Pessima la danese, dove il tratto stanco di Cavazzano fin dalla prima tavola chiarisce quale fosse il suo interesse nell'illustrarla. E dove si passa da "perché sì" a "perché sì" continui per far avanzare la storia, fra cui l'atteggiamento da deficiente di Paperino.

Poteva essere migliore, invece, quella di Gambadilegno. L'idea di base era carina, poteva uscirne una breve piacevole, ma il modo in cui è sceneggiata la rende pesante proprio. Si fa per tutta la trama il gioco dei pronomi, si sorvolano tempistiche, si puntualizzano cose con puntualizzante ridondanza...

Faraci poi porta una brevissima di Ciccio, nell'unico ambiente in cui quel coso può andare a piazzarsi: essere un'ameba fagocitante senza altra ragione alcuna. Ed è così che deve essere.

Leggere le prime due storie fa capire chiaramente perché fra la scuola italiana e quella egmontiana ci sia un abisso insuperabile: mentre la prima ti coinvolge e ti emoziona pur non presentando grandi innovazioni nella trama (a parte forse il ruolo molto attivo di Battista,  personaggio ormai lontanissimo dalla parte della semplice e anonima comparsa) grazie a una sceneggiatura impeccabile, la seconda ti fa cadere nella noia e nell' imbarazzo più totali: tutto prevedibile e già presentato molto meglio, con l'aggiunta di un Paperino insopportabile nella sua cretinaggine. È la stessa differenza che corre fra la barriera corallina e un letamaio.
Passando per una storia di ambientazione parigina che non mi ha convinto più di tanto e una breve che si fa apprezzare per il ritorno di Del Conte,  arriviamo finalmente alla seconda puntata del Marchio: tutto fila liscio come l'olio, dagli splendidi disegni del Pastro ai dialoghi adulti ed efficaci, anche se per dare un giudizio complessivo si deve attendere.

Non esageriamo: anche di storie italiane mediocri che ripetono situazioni già viste ce n'è un'infinità  .
Un altro errore ciclistico a pagina 57: la prima maglia rosa del 1931 è identificata come Learco Greco invece di Learco Guerra, la celebre "locomotiva umana".

sicuramente è già stato chiesto e detto..ma per gli abbonati le medaglie con topolino sono recuperabili?


no perchè tra quello dell abbonamento, la variant che vorrei ..non vorrei dover aggiungere pure la terza copia

sicuramente è già stato chiesto e detto..ma per gli abbonati le medaglie con topolino sono recuperabili?


no perchè tra quello dell abbonamento, la variant che vorrei ..non vorrei dover aggiungere pure la terza copia

Niente medaglie per gli abbonati ... In compenso l abbonamento in essere verrà prorogato di 2 numeri

Se invece ci si abbona ora per 6 mesi hai oltre alla sacca sportiva anche il medagliere completo.
Ci si può fare un pensierino, perché così ci arrivano a casa senza problemi e risparmiamo anche qualche $$$ (sconto 23%).
Medagliere offerto anche per I Classici, Grandi classici, Paperinik, Paperino per abbonamento annuale.
Cartolina abbonamento 100° giro del Calisota trovata in Paperinik.

Comincio subito con il dire una cosa: il Che aria tira a...Paperopoli non l'ho capito. E il fatto che qualcuno me lo possa spiegare (il che naturalmente mi è gradito) già di per sè fa un pò perdere valore alla "pagina 3", il cui pregio sta nell'immediatezza della gag in essa rappresentata.
Paperino e la gran corsa infinita è una gran bella storia, scritta da un Sisto Nigro che probabilmente, come già detto da Bramo, ha pensato, almeno un pò, a nella stesura della sceneggiatura. Ottimi come sempre i disegni di Mottura.
La storia danese non è malaccio, parte da uno spunto interessante che poteva essere sviluppato meglio.
Simpatica l'atmosfera parigina della successiva storia intitolata a Gambadilegno, che presenta un interessante tentativo di rivisitare le vicende giovanili di "guardie e ladri" di Topolinia.
La breve con Ciccio, che attinge alla nuova metodologia di pagamento oggi in voga in vari ristoranti cinesi, assolve alla sua funzione di far sorridere.
Sul Marchio di Moldrock scriverò qualche mia idea sul topic apposito.