Un paio di osservazioni al volo, colte mentre rileggevo alcune storie:
La storia dei Turconi mi è piaciuta, e molto, ma mi hanno fatto storcere un po' il naso un paio di scene, e cioè quella del professore che dà per assodato che Archimede non abbia mai avuto una relazione per via degli ottimi risultati conseguiti e quella dove Paperetta "friendzona" Archimede.
Nel primo caso, non nego che possa essere una situazione che si possa verificare, specie in alcune facoltà, ma ritengo sia ormai poco più che un cliché e in quanto tale l'avrei evitato.
Nel secondo caso, vuoi perchè situazioni simili ne ho viste diverse, vuoi perchè in minor misura ci sono passato anch'io, ma mi ha fatto venire un po' di magone, con quel dubbio che ti porti dietro che la ragazza davanti a te sia consapevole ma che cerchi, nel bene o nel male, di dissimulare, o che invece non si renda completamente conto di ciò che sta succedendo intorno a lei.
Mi rendo conto che il personaggio di Archimede dovesse apparire in una certa maniera, e che quindi le situazioni descritte sono servite a rafforzare il concetto, ma ho terminato la lettura con sensazioni strane, quasi nostalgiche e non del tutto positive.
Può anche significare che i Turconi hanno colto nel segno, e quindi bravi comunque come sempre, ma in questo caso non mi sento di condividere e plaudire fino in fondo.
La seconda osservazione riguarda la storia di Basettoni, i gialli mi piacciono e proprio per questo vorrei vedere una trama più articolata, con qualche sorpresa inaspettata.
Tralasciamo il fatto che ci sia un errore o una dimenticanza sulla mazzetta di banconote, che sembra essere trovata da Rock Sassi e che invece poi si scopre essere trovata dal poliziotto che inseguiva il criminale, ma se fai vedere un solo potenziale sospettato, allora è logico che sia lui il colpevole.
Di certo le poche tavole non aiutano ad imbastire una trama complessa, ma un giallo dovrebbe almeno portare ad una risoluzione meno banale e scontata, avrei di certo di gran lunga preferito che il poliziotto fosse in qualche modo coinvolto, se non altro sarebbe stato di certo più sorprendente.
Ultimo appunto sulla storia a bivi, da piccolo le adoravo perchè avevi la sensazione di costruirti la trama a tuo piacimento, con la sorpresa del finale al quale saresti giunto, e sotto questo punto di vista ho adorato ad esempio la recente storia di Vito Stabile, ristampata da pochissimo su Paperinik.
Come già rimarcato da altri, può considerarsi una vera storia a bivi se il finale è unico e devi solo azzeccare il percorso giusto per leggere tutte le situazioni? A mio parere, no, si perde quel piacere descritto prima e mi auguro, nel caso ce ne saranno altre, che si torni al canovaccio classico.