Numero fiacco fiacco... a parte il secondo episodio di Ducks on the road. Ottimi i disegni e procede in modo frizzante la trama, con una Paperetta che davvero è svampita e scapestrata al limite dell'intollerabile. Ma seriamente, vi fate il malanimo per questo? E che, appena non c'è il personaggio perfetto in cui immedesimarci ma quello imperfetto e odioso in cui finiamo per riconoscerci la cosa non ci sta più bene? E poi, su, è una hippie, la mentalità era quella, ci sta benissimo.
Il diciottesimo milione, invece, offre un canovaccio già noto, che si dilunga di qua e di là senza sosta per arrivare all'agognata fine (agognata sia da noi che da Paperino). In tutta onestà mi annoia un po'.
La breve di Indiana la settimana scorsa mi aveva quasi interessato, stavolta l'ho manco notata...
Passiamo ad una storia della P.I.A., che tale è in tutto e per tutto. Ingresso al rifugio in modo scomodo, cominciamo a chiamarci in codice tutti quanti, Paperone perde soldi, Archimede fornisce i gadget, Paperino e Paperoga risolvono e poi fuggono perché sbagliano. Tutto come sempre, cambiamo solo lo scenario.
Infine un giallo sbagliato, con parecchi punti fastidiosi a suo carico:
Commento a riguardo dell'arte moderna "potevo farlo anche io", c'è (tra l'altro, potevi appunto! Ma non l'hai fatto. Bisognerebbe iniziare a capirla questa sottilissima differenza);
Max Jonny! Uao! (chi? no perché poi chi sia di così importante non viene mica detto);
Ah-aH! il colpevole! (ah, no, non è lui, ma lo daremo per tale per tutto il tempo);
Temo avverrà un crimine (ehi, avevi ragione! porterai mica sfiga?);
Gambadilegno ex machina!;
Rivelazione finale che non aggiunge alcunché (ma il gatto ha un bel design).
Sono stato un tantino antipatico? No, ditemelo, perché se è così... continuo a farlo [smiley=evil.gif] che ogni tanto ci vuole.
Next, abbiamo una copertina molto strana... Perché Paperone sta nel forno di nonna Papera?