Non esistono veri e propri numeri di passaggio nella saga di PKNA. Questo a causa della struttura particolarissima della serie, che pur possedendo una sua continuity, rimane composta per lo più da episodi autoconclusivi. I vantaggi sono molti: innanzitutto una libertà infinita da parte degli autori, in secondo luogo la possibilità che ogni storia, anche la più insospettabile possa nascondere all'interno di sé la prosecuzione di una qualche sottotrama. Ma esistono anche degli svantaggi, e cioè che ogni autore, anche il meno ispirato possa disporre liberamente di ogni elemento e che una sottotrama iniziata in modo intrigante possa naufragare, venendo sfruttata poco e male, e causando non poca confusione nella testa dei lettori. Non esistono quindi numeri più o meno importanti di altri, solo numeri più o meno belli. E' il caso di
La Notte Più Buia (Cordara/Guerrini), numero tutto fuorché brutto ma che inserito tra i due colossi
Seconda Stesura e
Carpe Diem ci fa una magra figura.
La Notte Più Buia è un numero natalizio che racconta dell'invasione evroniana di Bravestone, un avvenimento "minore", interessante più per gli eventi a cui porta che per quanto viene raccontato al suo interno. Esce allo sbaraglio la sottotrama dell'esercito, iniziata con
Spore e proseguita con
Le Sorgenti della Luna, e avviene un passaggio di consegne tra generali: Abraham Lincoln Wisecube viene dimissionato e al suo posto subentra Clint E. Westocock, da sempre caratterizzato in modo burbero e ottuso. C'è molta ambiguità in tutto ciò, anche perchè il lettore come Pk fino alla fine della saga non capirà troppo bene di chi fidarsi. E sarà proprio il futuro
Virus a minare le certezze e cambiare le carte in tavola, ribaltando la situazione e creando non pochi problemi etici. Le luci e le ombre di queste due figure conferiscono loro una buona dose di fascino, ma resta da chiedersi quanto di tutto questo sia effettivamente voluto, e se le loro oscillazioni caratteriali non siano da imputarsi più che altro a una scarsa coordinazione del Pk-Team. E non ricompaiono solo i due generali ma anche Miller & Janson i due soldati-citazione apparsi in
Spore che qui fanno solo una comparsata. E durante la notte di Natale che si consuma quest'attacco evroniano, una notte i cui orari sono riportati pagina dopo pagina in un quadrante verde in alto a destra che scandisce i tempi narrativi. Una notte in cui il ruolo di Pk è abbastanza marginale e lo vede stringere amicizia con la paperotta dai capelli rossi Marjorie, personaggio destinato a non ricomparire mai più. Nel gran caos hanno modo di comparire, diversi personaggi come Angus, Camera Nove e Mike Morrighan, il cui destino si incrocerà con quello di Norman Bates Russel, il contadino di
Spore e
Silicio qui misteriosamente scomparso. E Russel rappresenta un ulteriore elemento enigmatico, dal momento che viene dato per scomparso all'inizio della storia, e che si vede soltanto il suo cane Buck. Sulla sorte di Rusel si glissa, e alla fine della storia nessuno se ne ricorderà più, indipercui potrebbe essere tornato a casa sano e salvo come essere sparito per sempre, dal momento che non si vedrà più in alcuna storia.
Per un numero caotico come questo i disegni di Guerrini vanno più che bene, tantevvero che tra ombre e tratteggi riesce a destreggiarsi divinamente, non risparmiandoci le bellissime espressioni dei suoi personaggi.
Un numero citazionoso questo. Oltre a venir introdotto per la prima volta il tormentone Evroniano dello Yostly, è presente una deliziosa citazione a Barks, quando nel mezzo della piazza, mentre Camera Nove rassicura un paio di vecchietti prigionieri questi esclamano "Paura? Era dai tempi della Stella del Polo che non ci divertivamo così! Quando arrivò a Dawson quel giovanotto con le basette" con un ovvio riferimento alle risse provocate da un giovane Paperone prima sul battello di Soapy Slick e poi al Bolla D'Oro, la sala da ballo di Doretta Doremì.
In appendice alla storia abbiamo qui per l'ultima volta (ma non ultimissima visto che prima della fine della saga se ne vedrà un'altra) un episodio della serie
Angus Tales,
Il Grande Scoop (Ziche), meravigliosa commedia degli equivoci questa volta scritta e disegnata interamente da Silvia Ziche, senza l'aiuto di Tito Faraci. La breve è un capolavoro e rimette in scena oltre al solito Billy Paganino, anche Baldo L'Allegro Castoro, il direttore di Angus, il rivale Wilbur Brown e i fumettisti Sonny Smith e Michael Malone (quest'ultimo sosia di Elikrotupos e New Amz), per una commedia degli equivoci divertentissima e costruita a regola d'arte.
Next: Carpe Diem. Un capolavoro costruito sopra...un errore di sceneggiatura.