E fu il mito.
Mekkano (Enna/Freccero) prende quel Gorthan che Faraci aveva introdotto in
Trauma, lo sviluppa e lo consegna alla Storia del fumetto facendolo interagire per la prima volta direttamente con Paperinik. Un rapporto di amicizia e inimicizia ricco di luci e ombre, che fa da cornice ad un inseguimento tra le rocce di Wolf Canyon. E non c'è soltanto Gorthan coi suoi turbamenti. Come dimenticare la rivalità tra Voight e l'ingegner Takeda, e soprattutto come dimenticare i brani del Piccolo Principe che in apertura e in chiusura fanno raggiungere all'insieme vertici di lirismo inaudito? Inizia con questa storia la vera ascesa Disneyana del Dio della Didascalia. E invece prosegue il percorso di maturazione di Freccero, ancora lungi dal diventare come oggi lo conosciamo. E non raggiunge neppure il livello di sintesi grafica che vedremo ne
Le Parti e il Tutto, ma tende ad essere più dispersivo e caotico. Lo stile più adatto a raffigurare un Gorthan slanciato o quel garbuglio tecnologico che è Mekkano. E il caos raggiungerà il suo apice proprio nelle due tavole risolutive della battaglia finale, dove romperà ogni limite imposto dal Disney sperimentale e si scatenerà in una tempesta visiva. E parecchio incasinato è il tratto di Mottura nel terzo episodio di
Starring The Great Burton LaValle,
La Minaccia dei Sub-Paperoidi Auto-Reverse (Salvagnini/Mottura), che correda l'albo con una breve divertente, incentrata sul rapporto tra il divo e l'animale che gli ruba la scena (non ricorda una certa storia di Gottfredson?). Buona ma non eccezionale, e di certo non all'altezza della storia principale.
Mekkano rappresenta senza dubbio un punto d'arrivo nel processo di adultizzazione che nel 1998 stava subendo la Disney. Una storia in cui si è osato, in cui ci si è impegnati. E per quanto le sue atmosfere desertiche e i suoi disegni caotici possano non andare a genio proprio a tutti, non si può negare di trovarsi di fronte ad una pietra miliare della storia del fumetto Disney. Forse non il capolavoro di Bruno Enna (quello è
Frammenti D'Autunno), ma senza alcun dubbio uno dei PKNA più amati. Cosa rimane adesso di cotanto mito? Le storielle all'acqua di rose che infestano Witch? Numi. A sentire loro erano altri tempi, non c'è più mercato per cose del genere, è un epoca che è finita etc etc. Ma se solo si puntasse ad un pubblico un pelino meno volubile e modaiolo, forse più nerd ma sicuramente più stabile e affezionato. Se ci fossero meno Wizards of Mickey e più
Calypso, meno PP8 e più
Le Parti e il Tutto. Se ci fossero più ragazze da queste parti. Bof, vado a mangiarmi il carzelloddo di mezzanotte.
Next: Tyrannik. Il PK di Ferraris.
P.S. Ah e tanto perchè voi lo sappiate, è *adesso* che dovreste comprarvi la ristampa dello Speciale 98: Zero Barra Uno. Ah già, ma la ristampa dello Zero Barra Uno non esiste, come del resto l'originale. Riflettete su quello che vi manca in collezione, niubbi, potrebbe trattarsi di un divertimento davvero mai visto. E ringraziate mamma Disney se non ce l'avete (e anche se ce l'avete, s'intende).
da
La Tana del Sollazzo