Altolà, fermi tutti! E' uscito Pirati dei Caraibi – Ai Confini del Mondo (Ambrosio/Rigano). Ormai lo si dava per disperso, e sembrava che la serie di trasposizioni fumettate della serie cinematografica dovesse fermarsi all'unico albo tratto dal secondo film, e invece no, ecco qua il terzo. Ora sarebbe cosa carina aspettarsi anche il primo capitolo, ma ovviamente si parla della Disney, quindi meglio abbandonare le speranze di logica collezionistica e godersi ciò che invece abbiamo tra le mani, e cioè un maxialbo di 48 tavole che a 3.30 € offre alcune fra le cose più spettacolose mai uscite dalla mano di Rigano. Per quanto riguarda Ambrosio è invece la didascalia a farla da padrone, che pedissequamente spiega la maggior parte dei passaggi narrativi, necessari alla comprensione di una storia altrimenti irraccontabile. Perchè stavolta no, non me la sento di dare addosso ad Ambrosio: se l'abuso didascalico nel precedente adattamento era riprovevole e biasimabile qui non vedo altri modi per riuscire a spiegare cose che anche nel film si faticava a capire. Le imponenti e spettacolari vignettone vanno il loro lavoro per non dare dubbi e spiegare alla perfezione quanto accade, ma stavolta il lavoro più gramo è toccato proprio ad Ambrosio e una simile mole di didascalie si sarebbe potuta evitare solo ed esclusivamente se al progetto avessero dedicato qualcosa come tre albi a film. E invece no, la Disney anziché bissare il progetto Atlantis, ha preferito varare la testaa di Pirati dedicata ai poppanti. Ma pazienza, il mio consiglio è quello di comprare ad occhi chiusi l'albo in questione, che sebbene presenti un Rigano più sporco e ruvido del precedente è un gran bel lavorone che mostra – oh cosa sublime! – cosa sarebbe stato il ciclo Pirati dei Caribi se fosse stato progettato in animazione.