La rivoluzione continua. Witch era proprio da buttare, e non è che i presupposti da cui partivano le saghe dell'"epoca d'oro" fossero poi questa gran cosa. O almeno è ciò che penso io, ed è per questo che non mi scandalizzo affatto per l'opera di riscrittura che in
Terra (Macchetto/Zanon-Baldoni), il bravo Augusto prosegue senza ritegno alcuno. Witch così mi piace parecchio, anche se è triste pensare che ormai l'unico modo che aveva questo fumetto di riguadagnare punti fosse quello di diventare un'altra serie a fumetti. Ci abbiamo perso in coerenza, ci abbiamo guadagnato in qualità. Qualità che è innegabilmente riconoscibile in questo secondo numero Macchettiano, ricco come nel suo stile di trip mentali, spesso anche fini a sè stessi e non sempre chiari e sensati. Ma sinceramente il vaneggio che il visionario Macchetto ci offre, a base di sogni, posti che comunicano con altri posti per sfociare in paradossi temporali mi piace. E' roba d'autore, questa. Che potrà non piacere o venir criticata per mille motivi puristici, ma che si conferma ben tre gradini più in alto della fuffa commerciale e superficialoide in cui si era finiti la scorsa serie.
Considerazioni di principio a parte, il numero offre 54 tavole piuttosto intense, in cui oltre a presentare il primo scontro indiretto con la Dark Mother, vengono tirati i mille fili delle trame iniziate nel numero scorso, a partire da un Matt cattivo che si rivelerà non essere tale, ma qualcosa di diverso, così diverso da retcontinuizzare quanto visto in 76 numeri. Prosegue poi il trasloco di Peter, la nuova gestione della libreria e della scuola di danza fino ad arrivare alla cosa più assurda di tutte e cioè all'AMANTE della madre di Cornelia. E dulcis in fundo (anzi all'inizio) la più grande svolta di tutte: i nuovi costumi delle Witch. Se nei loro abiti di tutti i giorni le witch non avevano un immagine canonica tipo Topolino e Paperino, la loro versione magica era ormai parecchio iconica. Stupisce quindi che si sia deciso di operare un restyling di questo tipo, potenziandole a tal modo. Certo, graficamente le differenze non sono poi 'sta gran cosa e si limitano a un drappo in più o in meno, ma i poteri, quelli sì che cambiano le carte in tavola. Le lamia, le frange tentacolari prensili, le ali estensibili tipo aeroplani, Taranee che può trasformarsi nella Torcia Umana, avvicina tutto quanto allo stile Marvel, e aggiunge un po' di pepe ai combattimenti, di solito uno dei punti deboli del fumetto. Insomma una svolta non da poco che parrebbe voler svecchiare, e migliorare il fumetto in ogni sua parte. Questo perchè anche
L'Idea (Radice/Turconi), appartenente alla miniserie
Witch on Stage, dimostra un principio di miglioramento rispetto al superficialume delle brevi della scorsa saga. E cosa da non dimenticare, sarà anche una coincidenza ma in copertina dietro strilli di pessimo gusto si può ancora scorgere un soggetto ispirato al contenuto della storia.
Una rondine non farà primavera, forse neanche due di seguito. Ma se ormai Macchetto è dentro la comitiva, penso proprio che alternandosi con Enna e Radice saprà fare un lavoro invitante. E se così non sarà pazienza, ci saremo comunque goduti le magnifiche tavole oniriche di baby Cornelia nel bosco misterioso.
da
La Tana del Sollazzo