Mi dispiace per l’assenza delle introduzioni di Buzzati e Gentilini, a cui però si fa ampio riferimento; col passare del tempo ho sempre più un occhio di riguardo per i disegni in bianco e nero; non mi piace il lettering al computer, qui applicato a quattro storie su sette. Nonostante queste mie fisse, però, sono soddisfattissimo di questo volume, che riprende ottimamente il suo predecessore e lo sviluppa in altre direzioni, grazie ai nuovi articoli zeppi di interessanti informazioni.
a) chi vorrà mettere la rece di Vita e Dollari, se è tra i fortunati che 10 anni fa acquistarono "Progetto D.U.C.K. (cioè non io...) - il celebrativo del 50esimo - potrebbe fare un confronto tra le due inizaitive prese a 10 anni di distanza per festeggiare il compleanno del Vecchio Cilindro e dire quale delle 2 gli sembra meglio riuscita, oltre ovviamente a concentrarsi soprattutto sulle qualità e sui particolari del volume odierno.
Posso rispondere solo in base alla mia esperienza personale ed in particolare all’impatto provocato in me da queste due opere. Sotto questo punto di vista tra le due cose c’è un abisso.
Acquistai il
Progetto D.U.C.K. nel ’98 o ’99. Tra parentesi, a titolo di curiosità: trovai sia l’edizione Expocartoon che quella da edicola nella stessa fumetteria e a distanza di poche settimane. Non conoscevo la saga e nemmeno Don Rosa, anche perché i numeri di ZP dove sono pubblicati gli episodi mi mancano tutti. Perciò è ovvio che quando lessi le storie per me fu qualcosa di completamente nuovo, in tutti i sensi: come progetto, come trame, come disegni. Il tutto aveva proprio l’aspetto di una maniera specialissima per celebrare Paperone ed elevarlo definitivamente al rango di vero personaggio letterario. In quel periodo mi sembrava che Paperone fosse al centro di tutto il mondo Disney.
Questo
Vita e dollari per me rappresenta una cosa diversa: un bellissimo volume, ideale seguito di un altrettanto fantastico libro che ho letto da piccolo e poi riletto decine di volte, articoli compresi. Diciamo che è una sicurezza.
Fin qui la mia esperienza. Ma anche parlando a livello generale credo che si possa dire la stessa cosa, se non sbaglio. Adesso non vorrei dire cose inesatte, ma mi sembra che la grande pubblicità fatta alla saga di Rosa su quotidiani, riviste, televisione risalga all’epoca dell’uscita del volume e non a quella di pubblicazione delle storie su ZP, risalente a qualche anno prima. Anche per il grande pubblico il
Progetto D.U.C.K. fu forse più incisivo rispetto a questo
Vita e dollari.
Dal discorso sono naturalmente esclusi coloro che già lessero gli episodi su ZP.