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Vita e dollari di Paperon de' Paperoni

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joe mango
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    Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
    Risposta #135: Giovedì 15 Nov 2007, 19:43:58
    Cosa mi ha lasciato questa ristampa (apparte un bel pezzo da collezione :P)? Be' se mi è concesso, oltre ad aver ri-constatato (ma ogni volta l'emozione rimane immutata) la PERFEZIONE del Barks autore,  ho rinverdito tutto il mio amore per il Barks-disegnatore, *affievolitosi* causa digiuno da Maestro dell'Oregon (e, si sa, il digiuno fa sragionare 8-))
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    Scrooge4
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      Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
      Risposta #136: Giovedì 15 Nov 2007, 22:13:37
      Riguardo al quesito sulla qualità media dell'autore: Barks mantiene una media sempre altissima sia nelle lunghe che nelle brevi. Ma a mio parere il culmine si ha con questa scaletta di storie. Magari avrei sostituito la Clessidra con lo Skirillione o altre minuzie, ma ciò non toglie che come densità di must questo libro racchiuda il vero e proprio essential reading dell'autore. Per questo è importante trovarlo, comprarlo e diffonderlo. Perchè amando questo volume amerete Barks, quindi il più puro e genuino spirito Disney, senza mediazioni e travisamenti di sorta.
      Non sono d'accordo. Barks ha scritto troppi capolavori per considerare questo albo l'"essential reading" dell'autore. Stiamo parlando di un autore variegatissimo con storie (700 circa) stracolme di trovate, sorprese e genialità. Ma soprattutto Barks ha la grande capacità di riuscire ad appassionare raccontando.
      Troppe cose mancherebbero al lettore che di Barks conoscesse "solo" queste sette storie.
      Marco Travaglini


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        Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
        Risposta #137: Giovedì 15 Nov 2007, 22:21:58
        Si fa quel che si può.

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          Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
          Risposta #138: Venerdì 16 Nov 2007, 18:26:07
          Wow, finalmente l'ho trovato! A momenti svenivo. (Va beh, esagero... ci siete cascati? :P)
          Non l'ho ancora letto, ma sembra veramente un volume da mettere in bella vista nella libreria... già la copertina è uno spettacolo, figuriamoci l'interno.

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            Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
            Risposta #139: Sabato 17 Nov 2007, 13:23:48
            Wow, finalmente l'ho trovato! A momenti svenivo. (Va beh, esagero... ci siete cascati? :P)
            Non l'ho ancora letto, ma sembra veramente un volume da mettere in bella vista nella libreria... già la copertina è uno spettacolo, figuriamoci l'interno.
            Vero. Una delle copertine più belle che io ricordi.
            Marco Travaglini


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              Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
              Risposta #140: Domenica 18 Nov 2007, 12:54:54
              Con permesso...



              Se per celebrare i 75 anni di Topolino e i 70 di Paperino la Disney aveva edito volumi celebrativi sentiti ma tutto sommato modesti (specialmente quello dedicato a Donald non presenta alcun capolavoro, optando invece per la pubblicazione di storie buone ma misconosciute), non si può dire che il sessantenario di Scrooge McDuck non sia stato preso a cuore. Presentata infatti per l’occasione la riedizione di Vita e Dollari di Paperon de' Paperoni, in cui nell’edizione originaria del 1968 l’introduzione di Dino Buzzati svela per la prima volta ai lettori il nome di uno dei fautori della grande epopea a fumetti disneyana: Carl Barks, di cui vengono pubblicate sette storie. Sette storie che costituiscono una compilation ideale dell’opera barksiana, ottimo punto di partenza per i neofiti che possono ritrovare condensato in queste avventure la crema dello spirito che l’Uomo dei Paperi inseriva in ogni sua creazione, dalle lunghe alle autoconclusive passando per le mitiche ten pages.
              E’ questo che rende l’albo irresistibile, tanto più se le fonti sono state rinnovate con le versioni filologicamente corrette di Zio Paperone, se l’intero albo è curato da Lidia Cannatella e se ogni storia è corredata dai puntuali articoli di Luca Boschi e Alberto Becattini. L’unico neo può essere costituito dalla colorazione delle storie, visto che il b/n di Barks è stupendo: ma ci si deve rendere anche conto che un volume che ha già scarse possibilità di approdare presso il grande pubblico come aveva fatto il suo gemello della Mondatori attirerebbe ancora meno persone se privo dei colori. Decisamente carenti invece qualità di stampa e della carta, ma sono inezie davvero lillipuziane che si devono citare solo per onestà nei confronti di questo comunque eccelso volume.
              L’onore dell’esordio è dell’ottima Paperino e la Scavatrice (Letter to Santa, 1949), storia natalizia che con evidenti toni farseschi e patetici esalta lo spirito intrinseco del Natale non dopo averne demonizzato il consumismo di contorno tramite le dissacranti vicende di Paperino e Paperone che peccano entrambi di esecrabile tracotanza. Il Maestro dell’Oregon intreccia le vicende dei personaggi in un climax dagli inesorabili e catastrofici risultati che raggiunge l’apice nella stupenda scena battaglia delle scavatrici (anticipata un paio di pagine prima da una zuffa a suon di milioni) omaggiata anche da Faccini in Paperino e la Vecchia Sbuffante. E nonostante questa scena simboleggi già in modo esemplare le ipocrisie del natale commerciale Barks ci elargisce anche l’esibizione di un patetico Paperino camuffato da Babbo Natale che, insieme alla prestazione di un Paperone smaliziato ed astuto, rappresentano alla perfezione i frequenti fraintendimenti del Natale. Il quadro che emerge da questa enorme allegoria svela tutti gli inganni di una festività che ha preso tutti propri valori, senza tuttavia rinunciare a una sana dose d’ottimismo fornita dall’apparizione finale di Babbo Natale che, novello deus ex machina, risolve la situazione facendosi portavoce (e chi altri se non lui?) della vera essenza della ricorrenza. Ma nemmeno nel finale Barks rinuncia a un po’ di sana satira, con una battuta finale di un Paperone energico dallo straordinario carattere, di cui la scuola italiana esporterà principalmente la cupidigia tralasciando invece il salubre aspetto della personalità scroogiana, riassunto splendidamente dalla massima Cosa me ne faccio di undici ottilioni di dollari, se non ci faccio un po’ di chiasso intorno?.
              Graficamente un Barks ancora lontano dalla piena maturazione e tuttavia già ottimo disegnatore: fantastici i suoi neri pieni e la vignetta di apertura, che talaltro forma un’involontaria connessione con la gottfredsioniana Muosepotamia, connessione che segna il passaggio di testimone tra L’Uomo dei Topi e il corrispettivo collega che darà vita all’epopea dei Paperi.
              Particolarissima la storia successiva, Paperino e la Clessidra Magica (The Magic Hourglass, 1950), che Don Rosa ha parzialmente escluso dalla sua Saga, vista la presenza di questa Clessidra Magica che svaluterebbe il ruolo della ben più celebre Numero Uno. Beh, Don Rosa certe volte è un vero gnagno dato che La Clessidra Magica è un avventura bellissima, in cui Barks tratta il tema della vera ricchezza senza infiorettature o banalità e che anzi è contornata da una trama avvincente e scorrevole, dai toni surreali che non stonano con le componenti realistiche, accentuate dall’ottimo tratto del Maestro (memorabile la prima quadrupla) che utilizza personaggi umani al posto dei soliti cani antropomorfi al pari dell’altrettanto capolavorosa Le Spie Atomiche.
              Paperino, Paperone e il Ventino Fatale (A Christmas for Shacktown) è invece la storia di Natale per antonomasia, che riassume in sé tutta la satira che Barks ha sempre inserito nelle sue opere (come Canto di Natale) e idealmente conclude il discorso Paperone-Natale, iniziato ne Il Natale su Monte Orso e che trova nella succitata A Letter to Santa la sua ottima tappa intermedia. Ne Il Ventino Fatale abbiamo infatti un Paperone notevolmente inacidito, la cui cupidigia entra in contrasto con il resto del cast che si fa in quattro per regalare un bel Natale ai bambini poveri della baraccopoli di Shacktown. La crescente empietà di Scrroge non può non passare impunita grazie alla legge quasi divina del contrappasso che regola le storie barksiane: e se la colpa è enorme non può che esserlo anche la punizione, che mette al repentaglio l’intero patrimonio paperoniano, tuttavia salvato in seguito dal simbolo di quel Natale che Paperone aveva ripudiato con tanta verve. Una gustosissima iperbole finale conclude questo indiscusso Capolavoro che non ha certo bisogno delle spiegazioni alquanto irritanti fornite anni dopo da Don Rosa ne La Prima Invenzione di Archimede.
              E nonostante Il Ventino Fatale e Paperino e la Scavatrice ci forniscano un ampio ritratto del Paperone barksiano, c’è una storia che ancora maggiormente lo descrive, assumendo anzi i principi di questi come cardine fondamentale della trama stessa. La storia in questione è Zio Paperone e la Disfida dei Dollari (Only a Poor Old Man, 1952), che sublima il personaggio di Scrooge McDuck. Non a caso questa avventura introduce importantissimi concetti che saranno poi ripresi a ampliati da Rosa nella Saga: a partire dalla fondamentale onestà che anima Paperone, onestà non avulsa tuttavia da qualche sano trucchetto insegnato dall’esperienza a finire dalla celebre sequenza in cui il papero sguazza nel denaro, ci scava gallerie e se lo getta in testa in una pioggia aurea. Il tutto delinea alla perfezione il carattere di Paperone e pur facendolo implicitamente non sminuisce la potenza del personaggio stesso: come lo stesso Don Rosa ha dichiarato, nell’ultima, fantastica tavola Barks riesce ad esprimere più di quanto l’autore del Kentucky abbia fatto in 212 tavole di Life & Times. Non ci sono parole per descrivere questo indiscusso caposaldo della tradizione disneyana, che probabilmente è una delle più belle storie a fumetti mai concepite, questo Capolavoro che insegna che non si è un povero vecchio finché si riescono a realizzare i propri sogni e ad assecondare le proprie passioni, senza mai fossilizzarsi ma cercando sempre di ampliare i propri limiti, spronandosi alla perpetua ricerca di sé stessi che è poi la vera differenza tra vivere e vegetare.
              Notevoli le scelte grafiche, come la leggendaria quadrupla con la cascata di dollari.
              No man commanded Jean Louise.
              Not on land and not on water.
              Jean did whatever he pleased,
              Until he kissed the gunners daughter.

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                Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                Risposta #141: Domenica 18 Nov 2007, 12:55:05
                Se La Disfida dei Dollari indaga l’ideologia paperoniana, i suoi sentimenti sono analizzati approfonditamente in Zio Paperone e la Stella del Polo (Back to the Klondike, 1953). Una storia che farà la storia, c, segnando per sempre anche i Dinsey Italiani: se infatti Martina coglie il Paperone avido e crudele delle prime apparizioni, Romano Scarpa si farà portavoce del personaggio di Back to the Klondike, un personaggio indubbiamente più complesso ed affascinante che in Italia debutta in storie come La Leggenda dello Scozzese Volante.
                La Stella del Polo è fondamentale anche dal punto di vista biografico: introdotto definitivamente il Klondike, che d’ora in poi sarà sempre legato allo Zione e, in secondo luogo, Doretta Doremì, che sarà meglio descritta da Don Rosa nella Saga, ne L’Ultima Slitta Per Dawson, Cuori nello Yukon, Qualcosa di Veramente Speciale, Il Sogno di Una Vita e La Prigioniera del Fosso dell’Agonia Bianca. In questa prima apparizione Doretta da al lettore la possibilità di ammirare il cuore d’oro di Paperone, che volutamente cede una fortuna alla vecchia fiamma cercando tuttavia di non far sembrare la cosa accidentale.
                Paperone appare infatti particolarmente crudele e si spinge anche ad atti d’illegalità (prontamente censurati all’epoca della prima pubblicazione) per poi dimostrarsi un duro dal cuore tenero. Questo colpo di scena finale conclude una storia che contiene una grande varietà di temi, in cui non mancano gustose gag (le varie smemorataggini sono a dir poco spassose) e che conferma ancora una volta l’incommensurabile genio dell’Uomo dei Paperi, unito ad un invidiabile estro creativo. Estro creativo con un grande gusto per le trame e le situazioni paradossali, come risulta evidente da Zio Paperone e la Dollarallergia (Adventure in Tralla-La, 1954) che affronta il tema della ricchezza, ma in modo diverso da La Clessidra Magica. Vediamo qui un Paperone sopraffatto dalla routine e ossessionato dalla propria ricchezza a tal punto da spingerlo a prendere una pausa (definitiva?) dal ruolo di magnate per cercare l’utopistica città di Trulla, ispirata alla leggendaria Shangri-La, dove il concetto stesso di ricchezza non esiste. Barks coglie il pretesto dell’avventuroso viaggio dei paperi, per ricordare come in fondo il denaro non sia altro che una convenzione legata a sterili pezzi di carta e di metallo e che la reale ricchezza è ben altra: alla fine i paperi ritorneranno a casa e sventeranno la distruzione di Trulla solo grazie all’onestà dei nipotini che dimostreranno il valore della rettitudine senza rinunciare a un tocco di ingenua malizia finale.
                Per molti versi analoga a questa storia è l’avventura che chiude l’albo, Zio Paperone e le Sette Città di Cibola (The Seven Cities of Cibola, 1954). Nella situazione iniziale abbiamo ancora un Paperone oppresso dalla propria ricchezza, anche se stavolta lo troviamo in uno stato apatico anziché nevrotico. E, in secondo luogo, anche in questa occasione i paperi sono alla ricerca di una città leggendaria, Cibola. La gustosa avventura che prende il via da un’innocua ricerca di punte di frecce indiane che sarà poi citata nel PKNAico I Mastini dell’Universo e si trasforma in una appassionante caccia al tesoro che, tra l’altro, segna l’esordio del Manuale delle Giovani Marmotte. Trama impeccabile unita a ottimi disegni (fantastica ogni singola vignetta che ritrae, anche di striscio, le Sette Città) che ha ispirato tal Spilberg per il celebre I Predatori dell’Arca Perduta, segnale della grande valenza e della straordinaria versatilità di un autore che ha saputo influenzare con dei “miseri” comic book la cultura letteraria e cinematografica, creando un sostrato indispendabile per i futuri Capolavori. Di certo non è cosa da tutti e Carl Barks va per questo giustamente celebrato. Davvero doveroso questo volume che celebra creatore e creatura allo stesso tempo, permettendo ai nuovi lettori di scoprire un autore di uno spessore notevolmente maggiore alle solite frittolaggini che rischiano di assuefare alla mediocrità. Una mediocrità invece sempre assente nell’arco della vastissima produzione dell’Uomo dei Paperi, di cui grazie alla Disney Italia questo volume ci fornisce un the best of, davvero imprescindibile e fondamentale per comprendere a pieno la grandezza di quella fucina di Magia che è l’Universo dello Zio Walt, di Carl Barks, Floyd Gottfredson, Romano Scarpa e tanti altri.

                No man commanded Jean Louise.
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                Bramo
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                  Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                  Risposta #142: Domenica 18 Nov 2007, 18:29:26
                  Dopo un'analisi così approfondita e profonda ad opera dell'irreprensibile Portamantello non posso veramente aggiungere niente che non sia ridonadante... finito oggi di gustarmi il bel volume, quoto tutto quanto quelo che è stato detto sopra, condivido il piccolo appunto sul colore (davvero il bianco e nero sarebbe stato da me apprezzato, ma vada per il colore) e quello sulle sbavature in alcuni punti (alcune macchie di un blu più scuro del resto sulla plandrana dello Zione), ma per io resto WOW!
                  una parola sola: bellissimo!

                    Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                    Risposta #143: Domenica 18 Nov 2007, 20:54:18
                    Vorrei aggiungere una piccola annotazione. Forse è stato già detto e mi è sfuggito (e data l'età non è impossibile), ma se è assolutamente vero che le storie del Maestro sono sempre, anche quelle in una sola tavola, dei capolavori, la sua arte era tale da riuscire a raccontare, e a stupire, a divertire, anche con una copertina. Nemmeno la Mondadori, che pure ne ha massacrate tante, è riuscita a rovinarle completamente. Per Barks vale quello che Mort Weisinger, Editor in capo della DC, disse di Superman: "E' invulnerabile, nemmeno le cattive sceneggiature possono ucciderlo".

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                    LBreda
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                      Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                      Risposta #144: Domenica 18 Nov 2007, 22:45:34
                      Una delle [neanche troppe, ad onor del vero] cose che a Lucca mi sfuggirono. E non mi si spiega neanche il perché, considerando che di tempo allo stand Disney ne ho passato.

                      Comunque lo ho preso pochi giorni fa. E la cosa era obbligatoria, poiché pur avendo letto [quasi] tutte le storie, non le avevo.

                      Decisamente fantastico, poco da aggiungere all'approfonditissima analisi poco sopra. Sì, un paio di storie forse sfigurano rispetto alle altre, ma sono comunque decisamente molto sopra alla media della produzione Disney. E in fondo sembrano "scontate" solo perché una marea di autori successivi si sono ispirati ad esse.

                      Uno degli acquisti più soddisfacenti degli ultimi tempi.
                      Lorenzo Breda
                      Web |  Disney

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                      Brigitta MacBridge
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                        Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                        Risposta #145: Lunedì 19 Nov 2007, 10:20:07
                        Trama impeccabile unita a ottimi disegni (fantastica ogni singola vignetta che ritrae, anche di striscio, le Sette Città) che ha ispirato tal Spilberg per il celebre I Predatori dell’Arca Perduta,
                        Ah, allora non è una fisima mia. Il canyon che compare in Indiana Jones e l'ultima crociata è ripreso da questa storia, vero?
                        I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                        "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                        FL0YD
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                          Risposta #146: Lunedì 19 Nov 2007, 10:23:18
                          Ah, allora non è una fisima mia. Il canyon che compare in Indiana Jones e l'ultima crociata è ripreso da questa storia, vero?
                          Sbaglio o da qualche parte (e, nel caso, proprio in questo forum?!  :o) avevo letto che Spielberg ha dichiarato che Barks è uno dei suoi miti?
                          « Ultima modifica: Lunedì 19 Nov 2007, 10:23:32 da Floyd75 »
                          --- Andrea

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                          PolliceSu
                            Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                            Risposta #147: Lunedì 19 Nov 2007, 12:33:22
                            Ah, allora non è una fisima mia. Il canyon che compare in Indiana Jones e l'ultima crociata è ripreso da questa storia, vero?

                            Ma non solo ;)
                            Nel senso... nell'episodio di Barks l'idolo verde è colui che fa restare in vita la città, evitando la distruzione per mano di una grossa sfera di pietra.
                            Un film di Indiana Jones inizia con Indy che deve riprendere un idolo, ci appoggia sopra qualcosa (una mela?) ma il peso non è lo stesso così la sfera di pietra parte e cerca di ucciderlo.
                            Citazione che, i casi della vita, in Disney ritornerà grazie a Massimo De Vita (testi di Concina) che - parodiando lo stesso film nella storia "Paperinik e l'arca dimenticata" riprenderanno l'espediente di Barks.

                            Vado a memoria... i film di Indy, soprattutto i primi due, non li vedo da tanti anni...

                            Ciao.
                            "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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                              Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                              Risposta #148: Lunedì 19 Nov 2007, 13:20:30

                              Ma non solo ;)
                              Nel senso... nell'episodio di Barks l'idolo verde è colui che fa restare in vita la città, evitando la distruzione per mano di una grossa sfera di pietra.
                              Qualcosa di simile avviene anche nella storia Zio Paperone e l'eredità di Pizarro (TL 1487), in cui la distruzione della cittadella inca è provocata dal fatto che i paperi tolgono dal piedistallo un cofanetto che contiene un idolo rosseggiante.
                              "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                                Re: Vita e dollari di Paperon de' Paperoni
                                Risposta #149: Lunedì 19 Nov 2007, 16:03:30
                                Se vogliamo continuare con i paralleli, allora restando ancora in casa Disney ma spostandoci sui film d'animazione, come dimenticare che in Aladdin Abu faceva crollare la Caverna delle Meraviglie prendendo l'enorme gioiello dalle mani di un idolo che ricorda quello disegnato da Barks?

                                 

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