Mah, una mezza schifezza. Schifezza perchè in quanto numero di Witch, e per giunta numero di passaggio, e per giunta numero di passaggio collocato proprio nel mezzo dello pseudoclimax finale, non può essere che tale. Mezza perchè comunque in
Movimento Unico (Enna/Vetro-Bertolucci) la mano di Enna sotto quintali di fuffa straripetuta e ormai ben poco interessante, si vede ancora e non si può negare che questo conferisca al tutto un po' di classe.
Ma solo un po' e ovviamente non basta. A differenza di quanto dicono certi maligni disfattisti il passaggio da valido clone di cioè (sesta saga) a mediocre albo a fumetti (settima) è da considerarsi senza dubbio un netto miglioramento, ma non si può certo dire che basti così. Witch è sciatto inside, e per quanto lo si possa migliorare, se non si migliorano le intenzioni e lo spirito di chi lo fa, si potrà fare ben poco. Ma a chi lo fa interessa fare più di così? Io direi proprio di no, visto che Macchetto, pur bravo continua a riciclare idee pikappiche, senza badare troppo ai numeri precedenti, Enna ormai non sembra neanche più lui e si limita ad adottare uno stile piuttosto "scolastico", La Radice ormai è only brevi e in Disney in generale sembra che ci stia adagiando sugli allori dell'idea fashion, cosparsa di piccoli tocchi di stile che dovrebbero - almeno sulla carta - riuscire ad appagare sia il mainstream sia i nerdacci (mi riferisco a strani ibridi come Ultraheroes e simili o anche all'editoriale di questo numero che sfoggia una foto con la statua di Walt Disney e subito prima parla delle proposte fashion del mese). Purtroppo però senza un minimo di abilità e buon gusto neanche questo basta, e i goffi tentativi di rinnovamento che sta affrontando lo stesso Topolino dovrebbero dirla lunga.
Insomma, Witch dal di fuori è fashion, dal di dentro è mediocre. Ed ecco quindi che ci si arrampica sugli specchi con trovate poco probabili, come il saggio di danza nel bel mezzo della battaglia finale, giusto perchè "non sono ancora pronte". Del resto, non è neppure la prima volta che ce la menano con l'elemento unificante, la vera forza è stare insieme e altra fuffa, e tutto ciò inizia a gettare una strana luce sullla rivista stessa: visto che il target sono le mocciosette, ormai troppo giovani per essersi lette le vecchie storie e di sicuro non abbastanza nerd da recuperarsi gli arretrati, ecco che è possibile che in questa saga si siano sentiti autorizzati a spalmare di retcon la continuity tutta, ignorandone e alterandone mille elementi, e riproponendo in altre salse eventi già accaduti.
Rimane la trovata, piuttosto carina (quanto ridondante) della
morte dell'insegnante di danza, l'improbabilissimo spettacolo di capoeira e un comparto grafico davvero vomitevole. Mi chiedo come sia possibile che gente brava come la Vetro o anche Bertolucci abbiano prodotto una tale porcheria grafica. Personaggi privi di espressione, anatomie sballate, witch giraffoidi e subito dopo nanerottole, chinaggi insulsi e un senso di tirato via che ricorda molto certi fumetti di serie zeta che alle fiere ti vogliono rifilare gratis. Insomma non ci siamo proprio, ok che Witch è l'ultima ruota del carro, ma non è neanche sterco di vacca morta, potevano anche curarlo di più.
Poi c'è
Il Blog (Radice/Turconi), breve prevedibile ma sincera e sicuramente più curata delle ultime, che non mi avevano convinto più di tanto.
da
La Tana del Sollazzo