La storia che apre il numero, e che questo mese viene omaggiata con la cover, è "Topolino e l'innocenza di Gambadilegno" (Marconi/Asteriti), un gradevole giallo che vede Gamba accusato di un furto da lui non commesso, il cui plot ricorda vagamente la successiva (e più intrigante) "Topolino e il fantomatico ritorno di Macchia Nera" (1980). Segue una deliziosa breve, dal titolo "Paperino infermo patentato" (Chendi/M.De Vita), con Paperino e nipoti alle prese con infortuni e bendaggi fai da te. Spostandoci direttamente al centro dell'albo, troviamo le consuete storie Superstar: una italiana e una estera:, "Paperino e l'aspirapolvere fatato" (Chendi/Bottaro), che ci presenta l'esordio assoluto in Italia di Nocciola (Bottaro è straordinario nella sua fedeltà grafica del personaggio di Barks), e "Topolino e la scarpa magica" (Walsh/Gottfredson), che vale da sola l'acquisto del numero: geniale, surreale, d'atmosfera e a tratti inquietante, non è difficile riconoscere la chiara impronta di Walsh nei testi. Interessante il fatto che Topolino sia da solo, senza Pippo o Eta Beta. Peccato per le numerose vignette mancanti, a causa della fonte originaria tagliuzzata qua e là, che ne falsano così il finale (e in parte anche il voto complessivo di questo volume). Tralasciando qualche breve scadente (vedi Moby Duck e Murry) e un Martina impalpabile, la chiusura è destinata a "Topolino e il dolcissimo Glo-Glo" (Concina/Gatto). Decisamente anonima e poco significativa, presenta un insolito nipotino di Eta Beta (a cui seguirà anni dopo l'apparizione di Eta Gamma), un impacciato Topolino in versione casalinga, con amici e parenti al seguito. In sostanza, anche per "colpa" del buon Luca Boschi, che in tempi recenti ci ha abituato sin troppo bene (e che ora si dedica all'editing delle sole storie rare), un GC che si assesta lievemente sotto la media del periodico.