Provo a farne una recensione per l'edicola, altrimenti la faccia pure chi ne è abilitato.
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L'ultimo (in tutti i sensi) numero de
I Maestri Disney è l'ennesimo dedicato a Luciano Bottaro. Perdippiù, a detta di molti, è senza dubbio il volume dal contenuto più scadente di tutta l'intera e gloriosa collana iniziata nell'ormai lontano Febbraio 1997.
Il numero si apre con una
Grande Parodia, la nota
Paperin di Tarascona (1957) scritta dall'inossidabile Guido Martina, versione Disney del meno noto - almeno al gorno d'oggi -
Tartarino di A. Daudet. Non c'è appassionato Disney che non conosca questo classico del fumetto, peraltro preceduto da una lunga e dotta introduzione di Luca Boschi. Per la prima volta, però, dopo cinquant'anni, la versione qui proposta è finalmente quella integrale con la prima tavola del secondo episodio, omessa in tutte le precedenti ristampe.
Tuttavia, i contenuti del volume si abbassano di livello subito dopo. Uno striminzito articoletto di Boschi di una sola pagina funge da introduzione per le cinque storie che seguono. Trattasi di:
Paperino e il carrubo dei caraibi di Pavese (1965);
Paperino e i chiodi di mago Pampero di Martina (1969);
Paperino e i selvaggi verdi (1965);
Pippo e il virus in soffitta (1999);
La sindrome di Pippo (1999). Queste ultime due in particolare sono il punto più basso del numero, in quanto (anche se belle a vedersi dal punto di vesta grafico) troppo recenti e già entrambe ristampate su
I Classici # 345 del 2005.
Quindi, poche storie rare e molte che non avrebbero meritato l'inclusione, fanno dell'ultimo numero numero de
I Maestri, una sorta di momento di transizione, un ideale passaggio di testimone dagli eccellenti volumi precedenti di questa ottima serie alle annunciate novità editoriali che prenderanno il suo posto nei mesi futuri. Voto complessivo (arrotondato per eccesso): 6