In ritardo come sempre, ho finito di leggere il primo numero della nuova collana Anni d'Oro. Mah...è veramente interrogativo. A parte che secondo me quelli non sono gli anni d'Oro, e va beh, però la selezione di storie non è stata il massimo, e si salva solo Cimino e il Galeone, seppur sacrificata di tavole. Le altre sono abbastanza banali e ddimenticabili, specie quella di Wright, che ha subito un netto peggioramento nello stile, e questo non lo sapevo.
La grafica interna la trovo eccessiva e strabordante, e ruba un sacco di spazio. Gli articoli sarebbero ben fatti, ma mi sembra siano tirati via e scritti affrettatamente.
L'intervista forse era meglio farla fare alla Canatella, comunque è interessante, anche se un po' autocelebrativa. Il portfolio è invece molto bello e davvero interessante, ben scritto e ben condotto, con ottimi commenti.
La copertina è bella, e anche il fatto che sia lucida e in rilievo è positivo. Peccato che ci sia troppo rosso, tra la costa e il retro.
Il tutto in generale mi sembra sia sotto il segno della dimenticabilità e dell'affrettato. Forse è un voler raggiungere più target, con quei stucchevoli box sul Come Eravamo, che non mi ha convinto molto.
Abbastanza insoddisfatto, aspetto tiepidamente il secondo numero, senza particolare coinvolgimento.