Un caro saluto a Valentina, Fausto e Claudio, e complimenti ai due autori per l'episodio zero! Un bel inizio per una serie che spero tanto venga realizzata!
Ho avuto modo di acuistarlo la settimana prima di Natale, dopo mesi di attesa e settimane di ricerca. Alla fine l'ho trovato, un giorno in cui avevo a disposizione tutta una mattina e che ho voluto dedicare alla ricerca; ricerca breve, visto che fortunatamente l'ho trovato quasi subito. L'edicola dove l'ho trovato ne aveva due copie in bella mostra; nella stessa via precedentemente avevo chiesto a due edicole vicinissime tra loro: una non sapeva di cosa stessi parlando, l'altra aveva già venduto l'unica copia ricevuta. Si trattava comunque di edicole tra le più fornite di Cagliari. Questo per dire a chi non l'avesse ancora trovato di non scoraggiarsi, e di setacciare un pò tutte le edicole che capitano a tiro (in precedenza in altre edicole fornite non l'avevo trovato, e addirittura un giorno che sono stato per poche ore a Milano la ricerca in alcune edicole della metropoli si concluse senza risultati).
Facendo crossposting, vi propongo l'analisi sulla storia che qualche giorno fa ho postato nel Sollazzo:
Ok,a distanza di alcuni giorni dalla lettura eccomi qui a scrivere qualcosa su Speed Loop. Inizio dalla cosa più importante: mi è piaciuto. E molto anche! Per quanto riguarda il sottoscritto questo episodio zero ha centrato tutti gli obiettivi: mi ha incuriosito, mi ha appassionato, mi ha divertito.
E a questo punto ritengo che non fare la serie sarebbe un autentico delitto!
La storia
Attingendo anche a tematiche già sviluppate in passato, Vitaliano confeziona una storia originale. Una storia e una saga, visto il background succosa che trapela dalla storia. Gli elementi nella storia sono miscelati sapientemente, così ci si ritrova prima a conoscere i 3 protagonisti, poi l'ambiente nel quale vivranno e studieranno (Pool Deeps House), il tutto in maniera coincisa, ma senza esser avari di particolari, anzi. Infine inizia l'avventura, con la fortuita scoperta da parte dei tre di Speed Loop.
I 3 personaggi, Pj, Gilliam e il protagonista assoluto Reno, mi sono piaciuti molto. Mi piace la loro personalità, il fatto che ognuno di essi non sia mai banale e che abbia un passato che trapelerà pian piano. Ognuno di essi si porta dietro dei problemi (Reno la scomparsa della madre, Pj il rapporto con le sorellastre, Gilliam il rapporto con i genitori e con il suo
futuro), eppure riescono ad essere positivi, a sorridere e a divertirsi. E poi il trio funziona: tre ragazzi diversissimi fra di loro, che si ritrovano amici e che condividono un'incredibile avventura. Una parola su Gilliam: qualcuno l'ha trovato stereotipato. Beh, per me non è così, anzi quello che ho percepito è che Gilliam sia un personaggio più profondo di quel che
si è visto. E poi, nonostante le sue filosofie di vita ha modo pure lui di esasperarsi sentendo le scaramucce tra Reno e Pj.
Sul mondo di Speed Loop, ancora conosciamo poco, ma già si possono apprezzare tante cose. Il menù iniziale che permette di "gicoare la partita", la sgrammaticata guida Horace che ricorda il buon vecchio Uno, il mondo virtuale speculare a quello reale nel quale ci si muove e si interagisce come in un videogioco. Ma l'impressione è che Speed Loop sia ben più di un videogioco. Ben riusciti anche ai personaggi secondari, come il preside o Brenda De Marco, che non brilla certo per simpatia ma quello è il suo ruolo e ci sta bene come rompiscatole tra Pj e Gilliam.
Tanti sono gli spunti introdotti in questa prima (di tante, spero) storia, e altrettanti gli interrogativi. Interrogativi che
aspettano disperatamente una risposta, che potrà arrivare solamente come un proseguo. Leggendo la storia mi è venuto in mente Jungle Town: anch'esso un numero zero, però ci sono delle differenze. In JT, Faraci ha chiaramente realizzato la storia pilota di una serie che non s'è mai vista; i personaggi, i luoghi, le tematiche... tutto fa chiaramente pensare che ci sarebbe dovuto essere un proseguo. Però tutto sommato Tito ha realizzato una storia che inizia e si conclude lì, pur con tanta voglia di voler leggere ancora le avventure di Adam, Rollo & C. la storia ha un suo motivo di esistere anche da sola. Insomma, il lavoro di Tito somiglia più a un numero zero di un telefilm, che deve introdurre ma anche avere senso preso a sè stante, perchè se va bene si farà una serie ma se va male si avrà una storia definita. SL invece è l'esatto contrario. E più un numero uno che un numero zero: ti riempie di domande, di questioni, di curiosità. E non ha molto senso preso da solo, perchè si stratta del primo tassello di un puzzle. SL episodio zero invoca disperatamente che la storia prosegua: speriamo che di dovere ascolti.
Ma c'è un'altra differenza tra JT E SL: JT è uscito con la consapevolezza che la serie non è stata fatta, SL esce con la speranza che la serie si faccia (altrimenti tanto valeva pubblicarlo nel BVLab, come certi rumors volevano).
In definitiva un numero zero/numero uno veramente riuscito, superiore a tanti bei numeri zero visti in passato. Forse è sullo stesso piano di Anderville, il quale però si avvantaggiava del fatto che il protagonista era già conosciuto mentre qui i personaggi da introdurre sono addirittura tre.
Disegni e colori
Speed Loop è uno spettacolo per gli occhi. E la coppia Vitaliano/Sciarrone è azzecatissima per questa storia; e sinceramente non avrei trovato disegnatore migliore per questa serie. Tanti avevano nostalgia dello Sciarrone all'opera in Pkna e Pk2: bene, Sciarrone è tornato, più in forma che mai. Anzi, di più. Perchè nel frattempo Claudio ha evoluto il suo tratto, tra influenza manga e non, arrivando ad uno stile di disegno originalissimo. Che non solo ci regala dei personaggi straordinari, ma anche delle chicche come i PjIt o il Gilliam-santone adorato da Reno e temuto da Rummy e soci. Ottimo nel rendere anche le ambientazioni e il mondo di Speed Loop, un mondo nel quale ho l'impressione che Sciarrone ci si possa sbizzarire.
Con questa storia Sciarrone ci ha presentato dei disegni con le chine sfumate: che se ha molti sono suonate strane, a me sono piaciute molto fin dalla prima vignetta. Le ho trovate originali, adatta allo stile della storia e non disturbano per niente la lettura. A me piacerebbe che le chine sfumate fossero mantenute, se si farà, anche nella serie regolare. Vedremo.
Sui colori, vanno benissimo, e la prova di colorista per me Sciarrone l'ha superata a pieni voti. Ci avrà messo pure dei mesi, ma il risultato è che ha ottenuto dei colori che ben si adattano al disegno e alle chine sfumate.
Il quesito a questo punto è: se la serie andrà in porto, sarà Sciarrone il disegnatore di ogni numero? E in caso contrario, chi saranno gli artisti impegnati?