Passando al comparto grafico troviamo Sciarrone, il cui nome insieme a quello di Vitaliano troneggia sopra il titolo del fumetto, come a indicarne l'autorialità, cosa mai successa finora in un fumetto Disney, se si esclude il Buena Vista Lab. E se anche correva voce che Sciarrone non volesse dedicarsi a Witch perchè timoroso di non saper adattare il proprio stile agli umani, ecco che la cosa qui viene smentita. Lo stile sciarronico c'è tutto, anzi l'evoluzione verso lo stile manga si sente fortemente. ma non si tratta di imitazione, bensì di arricchimento, sincretismo e fusione. Uno stile fantastico. La struttura della pagina invece, dopo tanto tempo riprende la disposizione estremamente fantasiosa e libera della gabbia dei tempi di PKNA, solo che ora c'è un elemento in più, il massiccio bordo nero che contorna le vignette, che potrà piacere come non piacere. Ma non ha importanza: quel che conta è che sia stata una scelta espressiva propria degli autori. Come una scelta espressiva, e con un suo perchè, è anche la colorazione Sciarronica con tanto di chine sfumate che non a tutti è piaciuta. Tipicamente provenienti dallo stile manga sono le frequenti scenette deformed che spezzano la narrazione per portarla nel caricaturale, e se anche alcune sono un po' improvvise (pagina 24, ad esempio) altre, come l'idea del Body-Scout o quella dei PJIT si sposano alla perfezione con lo spirito del fumetto, e coi dialoghi frizzanti di cui Vitaliano è maestro. Una caratteristica "grafica" che esula dal campo sciarronico è invece la scelta di non far coincidere il termine di una scena con quella della tavola. Quella che ormai pare essere diventata la regola in questo tipo di fumetto non viene qui seguita, e le scene possono iniziare e finire da una vignetta all'altra, senza alcun tipo di stacco. Una scelta che lascia perplessi, perchè anche se funzionale all'introduzione del caotico panorama scolastico potrebbe gettare alcune nubi sulla chiarezza dei prossimi episodi. Ma si vedrà.
Speed Loop ha delle rubriche perfette, che inizialmente saziano ma poi torturano il lettore bisognoso di saperne di più, spiegando alcune cose relative ai personaggi, cercando di dare ai lettori più acuti alcuni indizi per capire meglio quanto sta avvenendo. Insomma bisogna proprio dirlo: queste rubriche avvicinano ulteriormente questo prodotto al modello PKNAico che tutti noi rimpiangiamo. Si inizia con una seconda pagina di blog di Reno, contenente questa volta una foto, un bellissimo disegno di Claudio Sciarrone in cui appare la madre. Si passa poi a una scheda che spiega alcune cose di Pool Deeps House, nella miglior tradizione dei PK-Project. E poi arrivano le schede dei personaggi, con la strana scelta di mettere per primo Igor Clinch, l'ultimo rettore con pieni poteri, scomparso misteriosamente e pressocchè assente dalla storia appena letta. Si passa poi al misterioso rettore reggente, Godber T. Skullion, versione umana dell'indimenticato procuratore Stanson di MM. E poi il trio di personaggi, con una galleria di bozzetti niente male. Reno ovviamente è quello che si prende più pagine in virtù della sua sventura familiare. Infine arrivano le cose incomprensibili, pagine e pagine di cose che nel fumetto non si sono ancora viste, correlate da descrizioni originalissime quanto sconnesse e allegoriche che fanno sbavare non poco. Il Fantasma della Macchina, Toi, Horace, Connessioni, Tracce, I Bill. Frasi enigmatiche e incomprensibili che insistono sul concetto di libertà, simboli che somigliano a farfalle giganti con al centro una ricorrente figura femminile dai contorni sfocati, che sembrerebbe essere proprio Sarah. Il tutto culmina nelle ultime due pagine, che degne delle mitiche ed enigmatiche terze di copertina pknaiche ti buttano davanti, senza spiegarti alcunchè, La Stanza Bianca e La Stanza Grigia.
Non è dato sapere se Speed Loop diverrà una serie. Si vedrà. Dipenderà dalle vendite. Si spera. Intanto c'è questo, che è un volume AUTOCONCLUSIVO. Ma Dapiz non è d'accordo, e con fare spiccio lo fa notare alla signorina al bancone dello stand Disney. La tipa fa orecchie da mercante, anche solo ammettere che l'azienda a cui fa capo ha prodotto un fumetto le cui sorti saranno un'incognita la spaventa alquanto. La Disney non sbaglia, la Disney fa. Kylion? Ufficialmente non è mai esistito. Pk-frittole? Niente di quanto avete letto è mai accaduto, d'altronde lo dice anche l'ultimo numero, no? Dapiz si allontana bofonchiando.
Ma Dapiz ha ragione, di autoconclusivo Speed Loop ha giusto il titolo. Niente di quanto accade fornisce una qualche risposta ai quesiti che vengono posti nella storia. E anzi, come se non bastasse, le rubriche aggiungono ulteriori domande, misteri, indizi. E' evidente che Speed Loop sta cercando disperatamente di dirci qualcosa, ha un sacco di cose da esprimere, e la maggior parte di queste cose non traspaiono da quest'episodio pilota. Ora serve un seguito. Qua urge una serie, e subito. Speed Loop ha del potenziale, vediamo di non buttarlo al vento.
da
La Tana del Sollazzo