E alla fine cedetti. Eh sì, approfittando del "fondo spese" elargito dai genitori per la mia vacanza al mare nella prima metà di questo agosto, oltre al n. 273 dei GC mi sono preso pure il terzo numero degli Anni d'Oro. Boh, che dire, questa testata a me sta piacendo e anche se a pelle reputavo questo numero insulso, col tempo l'ho riscattato.
Certo, è il peggiore dei 3 usciti finore IMHO, ma anche con questi difetti racchiude comunque una buona miscellanea di contenuti.
Innanzitutto si rivelano sempre più utili le fascette di copertina e quarta di copertina, che riportano i temi di quel ventennio che vengono trattati in quel numero e la biografia dell'intervistato, fornendo quindi un'ottima presentazione del volume. Si apre poi con la spettacolare Paperoga e il peso delle gloria, che attendevo di leggere con ansia dopo essere stato più che favorevolmente colpito da Paperino e la visita distruttiva nello scorso numero. Qui infatti siamo sugli stessi livelli di follia narrativa, anzi forse di più, Pezzin ci dà dentro e si scatena potendo concentrarsi sul solo Paperoga assurto a protagonista assoluto. Cavazzano dal canto suo è più in forma che mai, sperimentando alla grande col suo tratto dinamico e accattivante. Magnifiche le esperessioni di Paperone e le evoluzioni che compie il sottomarino! 10 e lode per questa perla. L'articolo di presentazione alla storie del prode Boschi sa essere puntuale e dà una bella visione del personaggio di Paperoga e della sua evoluzione.
Topolino e l'avventura del Pesce-robot a me è piaciuta. Non sarà il periodo migliore della carriera di Guido Martina, certo, ma l'autore sa intessere una trama avventurosa più che gialla in un modo non frequente nel fumetto Disney per due ragioni: si parla di rapimento di minore per estorcere soldi a ricchissimi parenti, il che come ben spiega l'ottimo (anche qui) articolo di presentazione di Boschi, ha visto un protagonismo nella cronaca italiana di un certo periodo. Inoltre, è raro che il rapito da salvare stia così terribilmente sulle scatole tanto a Topolino e Pippo tanto al lettore. Così l'attualità si riversa anche sugli hippy e sui ragazzi "dai capelli lunghi". Queste storie che si buttano sull'attualità quindi mi piacciono, specie con le spiegazioni degli articoli (mi ha mlto interessato la vicenda di mJohn Paul Getty III narrata da Boschi). Certo, Martina mette in scena uno stereotipo all'ennesima potenza del ragazzo "figlio dei fiori" riversando un suo probabile odio per quella tipologia di giovani, ma la storia scorre bene, c'è la prima tavola del secondo tempo e i disegni di Scarpa mi piacciono da impazzire. L'unica cosa che stona, oltre a Topolino che mal sopporta Pippo, è proprio il Pesce-robot, che mi sembra un po' una buffonata.
Si prosegue con Disco...Paper di Sisti e Massimo De Vita. Storiella senza pretese che ho su un vattelapesca sanremese, è comunque smpatica l'idea di chiamare una discopteca "Numero 1" per la presenza nella sala della prima moneta di Paperone. Per il resto... bof. L'articolo di Becattini è breve, ma non c'è molto da dire su 'sta storia in effetti, interessante però la compilation dance di Topolino! Belli i disegni, quanto era bravo De Vita anche con i Paperi!
Zirlino pecora leonina la conoscevo già nella versione dei Maestri Disney Oro, storiella anche qui tranquilla tranquilla, identica al cortometraggio da cui è tratta, mi è comunque piaciuto il finale. Bello lo Zirlino adulto disegnato da Gottfredson, e bello l'articolo di Becattini che ben spiega la genesi di questa storia non mancando di fare una breve biografia del grande Floyd.
Paperino, Paperone e i magnifici 95... per non parlare del disegnatore di Carpi è una bella storia, mi è proprio piaciuta! A parte il fatto di richiamare la vacanza-studio promossa da Topolino, Giovan Battista Carpi ai testi e ai disegni è bravo a rimembrare quell'esperienza a cui ha partecipato nelle vesti di insegante di disegno infarcendola di avventure e gag del tutto fantastiche e divertenti. Paperone (e Rockerduck poi) che va sul monte per urlare è bellissimo, così come l'autocaricatura di Carpi è meravigliosa, e così i Bassotti vestiti da bambini, infine arrivando allo spettro di Paper-Cliff e all sua triste storia d'amore. Disengi ultra-wow, mi piace molto il tratto di Carpi di questo periodo. Una storia bella bella e ben introdotta da Becattini, peccato per la bugia sul fatto che sia alla prima ristampa.
L'intervista a Cavazzano mi è piaciuta. Ok, non siamo ai livelli di quella dei Maestri Disney # 4, ovvio, ma comunque parla di alcune curiosità che non conoscevo, si ferma sulla sua passione da musicista e sul suo gruppo, le sue ispirazioni, i rapporti con gli sceneggiatori, sprazzi di vita privata come la storia del sigaro... insomma, ben fatta. E poi stavolta è Boschi a condurre l'intervista... ma cambia ogni numero l'intervistatore?
Il Portfolio... dedicato stavolta a Marco Rota, è deludente per la sua brevità ma le (poche) immagini presenti sono dei pregevolissimi disegni di Rota che fanno sempre rimanere ammirati.
Insomma... un numero che per la selezione di alcune storie, per la mancanza della storia alla prima ristampa e per la mancanza dello Spot della settimana che poteva essere un bell'appuntamento fisso, è inferiore ai primi due, ma a mio parere è calato molto meno di qualità lui che il terzo numero di Tesori Disney, e ha anche tradito meno i suoi obiettivi del fratello cartonato.