Una bella copertina natalizia del bravo Coppola apre il numero "festivo" di Paperino. La testata continua con l'accozzaglia di storie sia straniere che italiane provenienti da Paperino Mese come da un po' di mesi a questa parte. Da segnalare che, oltre all'inedita iniziale, le ristampe italiane sono solo due a fronte di ben otto straniere.
L'inedita è Paperino e le castagne coi fiocchi (Sarda/Meloni), simpatica storiella senza troppe pretese che ha il merito di presentare una location alpina un po' inconsueta. Segue un blocco di quattro danesi a tema natalizio, già ristampate insieme una decina di anni fa su PM 234: Zio Paperone e l'amnesia natalizia, Paperino e il natale generoso, Zio Paperone gli abeti di Monte Boschivo, Paperino e l'acquisto "epico"; alle trame un po' banali fanno da contraltare gli splendidi disegni di Vicar e Branca in grande forma.
Dopo una trascurabile americana, ecco Paperino e la gara con la puntualità (1986) con Amendola autore completo. Il tratto di Amendola è personalmente più gradevole di quello odierno, ma la storia scade presto in una trama scontata. Tra la brasiliana Pennino e il prinncipe ranocchio (un richiamo a The Princess and the Frog di prossima uscita?) e l'americana La Banda Bassotti e la crociera di Lusso (Strobl), ecco l'altra ristampa italiana, la più recente Paperino e i veri sogni d'oro (Tulipano/Dossi): storia di echi ciminiani un po' confusionaria non particolarmente interessante.
Chiude quella che secondo me è la miglior storia del numero, Zio Paperone e la corona dei Tuca Tuca, che si fa notare per essere alla sua prima ristampa italiana e per gli ottimi disegni di Vicar, che segue pedissequamente lo stile barksiano nei personaggi secondari e nelle ambientazioni naturali.
Un numero un po' sotto la media quindi, a cui non giova la presenza di troppe "brevi": preferirei qualche storia lunga in più.
[smiley=voto2.gif]