Piuttosto, tutte le copie in cui mi sono imbattuto (quindi anche la mia) hanno parte della scritta della costa che finisce in copertina. Da voi tutto a posto?
Oh yes, anche da me la costa finisce per parte in copertina.
E, oltre al ritorno alla vecchia scadente rilegatura (comunque leggermente migliore, va detto), si aggiungono anche le pagine 80 - 81 attaccate fra loro e piegate per metà su sé stesse.
Un mio commento al numero in questione:
Il numero 278 dei Grandi Classici si apre con una storia di Cimino del ’74, “Paperino super clown”.
La storia è disegnata da Bordini, quanto di meglio si possa chiedere, e il tema trattato è particolare e anche interessante, soprattutto se affrontato da Cimino, ma purtroppo questo non basta a rendere la storia una eccellente prova come è la maggior parte delle sue storie: infatti, pur presentando le classiche idee geniali di Cimino, non ritengo siano state "utilizzate" a dovere.
Diverso è il discorso, invece, con l’altra storia di Rodolfo presente nell’albo: “Paperino e la profenda energetica”.
Le prime storie del Maestro spesso non sono esaltanti, in ogni caso non il meglio di quanto questo autore possa offrire, ma in questa occasione mi sono dovuto ricredere: la storia, che già avevo letto in precedenza, è davvero un ottimo lavoro di sceneggiatura, semplice e ben calibrata.
Altro Maestro presente nell’albo è Romano Scarpa, con “I sette nani e il trono di diamanti”, all’interno della sezione Superstar.
La storia è stata recentemente ristampata su “Fantastico Walt”, anno 2001, molti dunque potrebbero essere scontenti, ma in fin dei conti questa è solo la seconda ripubblicazione su una testata da edicola, cosa incredibile per una storia di tale levatura. Scarpa confeziona una delle migliori storie con i personaggi del lungometraggio “Biancaneve e i sette nani”, usando anche, in modo brillante, il Grillo Parlante.
Se si vuole parlare di storia ingiustamente presente nelle Superstar a causa delle troppe ristampe bisogna rivolgerci a “Paperino e il malloppo natalizio”, che vanta, compresa questa, ben cinque ristampe.
Nonostante le numerose ristampe, ne ero sprovvisto, e sono felicissimo di averla: come ho già detto più volte, questo tipo di storie con Paperino e nipoti in giro per il mondo a causa di un qualche capriccio di zio Paperone le adoro. Ciò che esercita più fascino su di me sono i disegni di Strobl, insieme alle vicende raccontate, sempre semplici e un po’ ingenue, se si vuole, ma mai scadenti.
Altro grande autore italiano presente è Luciano Gatto, su una noiosa e prevedibile sceneggiatura di Siegel, “Topolino e il falsario solitario”. L’attribuzione alla sceneggiatura mi lascia un po’ perplesso, lo stile non mi sembra del creatore di Superman, piuttosto di un tardo Martina.
“Zio Paperone e il terribile saturnio” segue a questa avventura, scritta da Dalmasso: il soggetto è di per sé buono, peccato venga sviluppato male e abbia un finale inappropriato.
Il resto dell’albo è quasi tutto composto da storie straniere: ci si potrebbe aspettare qualcosa dalle due storie di Pico de’ Paperis disegnate da Tony Strobl (con due tavole probabilmente scannerizzate), e invece non è così.
Incredibilmente, invece, sono rimasto soddisfatto dalla storia disegnata da Manning, “I Bassotti e il terremoto di… famiglia”, molto semplice ma senza le solite trame inconsistenti e sconclusionate che caratterizzano questa produzione.
Infine, voglio citare la storia “Ser Lock e una vacanza tranquilla”: non una delle migliori del ciclo, ma capace di far fare delle belle risate.
In conclusione, un numero di cui sono rimasto complessivamente soddisfatto, quindi gli affibio [smiley=voto4.gif]