Ma che bel numero questo!
Innanzi tutto, mi piace l'idea di ripercorrere la storia di varie uscite degli "anni d'oro", idea ripresa dagli ultimi numeri di ZP.
La prima è "Super Almanacco Paperino": forse non è una delle più indicate, visto che è stata quasi esclusivamente una testata di ristampe, e forse sarebbe stato meglio vedere qualche avventura prodotta apposta, ma questo ci porta a "Topolino e l'olimpionico in... erba" e a "Topolino e il tesoro del rajah". La prima è una quasi sconosciuta storia di Scarpa che presenta un Pippo alla Bill Walsh (a me ricorda per esempio il Goofy del finale di "Topolino e Pippo cosmico"), con un gran cuore.
La seconda è una bella avventura di Bill Wright. Questa produzione mi piace sempre e anche questa non fa eccezione.
Bisogna dire, comunque, che riproporre la storia di Wright, del '49, solo perché è apparsa in un albo degli anni '80 è una cosa piuttosto forzata e contraria all'obiettivo della testata.
"Zio Paperone e il fungo immaginifico" ha una trama davvero godibile e dei disegni bellissimi, perfetti. Stessa cosa, dal lato grafico, si può dire per "Paperino e il casco respingente: invidio chi ha il classico "Paperin Sansone", dove è possibile osservare parecchie tavole in bianco e nero.
Le vignette sono qualcosa di fantastico, e il vignettone orizzontale lascia a bocca aperta per un quarto d'ora buono!
Dal lato della trama, invece, è indubbio buona, però mi aspettavo qualcosina in più: in ogni caso, memorabile la sequenza della partita. Brutto il finale, l'ultima vignetta, intendo.
"Zio Paperone e il raggio anticiclone" non l'ho trovata granché, forse anche a causa di Acciuga che non mi dice niente (ed assomiglia molto, dal lato grafico, a Paperino), bella, però, l'impostazione delle varie vignette.
Belli gli articoli, mi è piaciuto in particolare quello che ripercorre la storia di José e delle sue pubblicazioni. Quasi inutile quello che precede "Topolino e il tesoro del rajah", che ripete praticamente le stesse cose del primo. Piacevole l'intervista e Portfolio forse un po' inutile, se non per qualche illustrazione: alla fine, quasi tutte si sono viste tra ZP e GDDP. Che c'entra, comunque, Disneyland con gli anni '70 e '80?
Infine, una nota positiva anche per la riproduzione delle storie italiane, molto migliore del solito (soprattutto per quelle da Topolino) e per la copertina, un azzurro che mi piace molto.