No, le vecchie porcherie non le vogliamo, punto.
Che dire allora dei Maestri Disney che negli ultimi numeri erano infestati dalle storie di Scarpa più infime tra cui TaleSpin?
Ora, il punto su chi decide quali sono le porcherie non è, ovviamente, stupido. Escludendo il solito nome, direi che degli altri c'è abbastanza da fidarsi. Personalmente, per esempio, mi fido. Qualcuno magari no, ma in quel caso la lamentela da farsi è un'altra. Si pretenda Luca Boschi ovunque, piuttosto di una ristampa delle porcherie. Non cambierà nulla, ma almeno sarà una pretesa sensata.
La cosa principale da tener conto (e badate che io mi riferisco alla sezione Superstar dei Grandi Classici) è che fortunatamente in Italia in quanto a storie antiche non siamo messi al livello di "schifezze inenarrabili". E si dice sempre che "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Quello di sottostare ai giudizi di qualcuno che decide cosa non dobbiamo leggere, è un principio sbagliato all'inizio.
Comunque l'obiezione fondamentale da farsi è: non esistono storie italiane fino al 1960 che meriterebbero questo genere di trattamento (neanche negli anni '60, ma io mi riferisco alla sezione Superstar).
perché francamente un bambino che si compra un Grande Classico imbottito del peggior Perego (pace all'anima sua) o delle storielle brutte sia come sceneggiatura che come disegni dello Studio è un bambino in meno che continuerà a leggere fumetti Disney.
Ma allora stiamo confermando che la testata Grandi Classici deve rivolgersi principalmente a un pubblico di bambini? E non mi sembra che sia così.
E poi, i Grandi Classici difficilmente sono imbottiti fino al midollo di schifezze: è capitato qualche caso recente, ma il problema era dato dalla massiccia presenza di storie dello Studio Disney e dalla scarsità di storie italiane veramente rare (ma magari erano rare per chi non ce le aveva).
E la discussione di Perego non la condivido. Da piccolo leggevo sui Classici anche le storie di Perego, e il fatto che fossero presenti sugli albi che acquistavo non mi ha mai spinto a non comprarli più, perché non mi davano fastidio. E credo sia stato così anche per il 98% dei bambini che all'epoca acquistavano questi albi quasi regolarmente.
Questi sono discorsi un po' troppo esagerati, altrimenti se vogliamo dirla tutta, anch'io sono rimasto amareggiato quando hanno tirato fuori quella schifezza di Zio Paperone e gli Uccelli Dorati assegnandogli i balloons e dedicandogli persino un numero degli Anni d'Oro. Ma non sto a lamentarmi perché so che non ci siamo rovinati e che a molti (compreso pure un po' me) ha fatto piacere che, nonostante sia una boiata da non tirar fuori, sia stata pubblicata per gli appassionati
E riguardo
Poi vengo qui e vedo che qualcuno pretende ristampe di vecchie porcherie piuttosto che una bella storia Scarpa... ci credo che poi devono ribadire questi semplici concetti! No, le vecchie porcherie non le vogliamo, punto.
Sì, se la gente ha la storia in questione in circa 2-4 pubblicazioni diverse, le secca non poco averla di nuovo in un Grande Classico, nella sezione dedicata alle storie più scognite.
Personalmente non mi lamento molto perché accanto a questa c'è una storia rara di Martina/Perego, ma effettivamente fu clamoroso l'inserimento della Fondazione De' Paperoni.
E poi non è che vogliamo al posto di Scarpa
ristampe di vecchie porcherie, che siano porcherie chi lo può dire se non le abbiamo lette?
(anche se mi rifiuto anche lontanamente di pensare che storie come L'Incantesimo di Capodanno possano esserlo, nonostante qualcuno possa dire il contrario)