Terzo numero per
AppGrade, che conferma nel bene e nel male le caratteristiche mostrate nei primi due albi: selezione di storie abbastanza casual - anche se, invero, leggermente migliore di quella del secondo numero - , inedita ottimona a firma di un Sisti più in forma che mai, la storia cult che continua il cammino in ordine cronologico delle primissime storie di Paperinik e tanto rubricame fatto di alti e bassi.
Perché l'idea di tematizzare il numero sulle elezioni di Paperinik come miglior supereroe può sembrare di primo acchito una scemata, ma poi la redazione la rende interattiva tramite il sito web, e nell'articolo dedicato ci sono addirittura illustrazioni realizzate ad hoc da artisti come Freccero, Cavazzano, Gervasio, Faccini e Pastrovicchio a nobilitare l'iniziativa. Tutto questo a discapito dell'intervista agli autori della storia inedita, ma essendo loro gli stessi del numero scorso è accettabile e comprensibile.
Infatti
Paperin(ik)o il Diabolico Vendicatore è a firma Alessandro Sisti/Lorenzo Pastrovicchio, che si confermano come coppia d'oro. Il bello di queste inedite è che sono sul pezzo, se lo scorso mese pochi giorni dopo Lucca Comics la storia parlava anche di fiere del fumetto, stavolta nel pieno delle Primarie del PD ecco una storia elettorale, dove il sindaco di Paperopoli e quello di Ocopoli si sfidano per diventare il nuovo Governatore della Calisota. Sisti affila la penna e realizza una storia che non fa sconti, in cui riesce a disgustare il lettore mostrando le bassezze a cui i due politici arrivano, circuendo tanto Paperino quanto Paperinik per la loro campagna elettorale a bse di colpi bassi e dibattiti televisivi. Restando nei "paletti" disneyani l'autore scrive una storia spietata che sembra la fotografia delle beghe politiche italiane, e da qui forse il titolo martiniano. Il Pastro da parte sua realizza un ottimo apparato grafico, capace di evidenziare attraverso le espressioni dei personaggi le dinamiche raccontate. APPlausi
La selezione delle storie ristampate è altalenante ma generalmente leggibile, la menzione d'onore va a
Paperinik e il Superpapero dell'Anno (Pezzin/Del Conte) che nel trattare delle difficile situazione economica e ambientale di Paperopoli contiene anch'essa cenni di attenzione sociale che strabordano dall'attualità perché purtroppo rimangono sempre attuali (la storia è del 1996, e leggere frasi di Paperone come "Non sono solo soldi! Sono affari! Fabbriche che producono! Operai che lavorano!"... il dialogo tra Paperone e Paperinik delle pagine 88-89 è da brividi, di un Pezzin in formissima, e nel problema lavoro/ambiente non può non venire in mente il caso ILVA, giusto per citare quello più recente).
Infine, la storia cult:
Paperinik torna a colpire (Martina/Scarpa) è un'ottima avventura, in cui il classico Paperone martiniano che non fa scrupoli quando ci sono di mezzo i soldi utilizza di frodo l'immagine e l'ambigua fama di Paperinik per attirare gente al suo museo delle cere. L'atmosfera vendicativa di quelle prime storie è sempre da Oscar, e non ho nient'altro da aggiungere se non che la vignetta finale è splendida.
Come sempre, la storia ha una paginetta di introduzione, e mai come adesso sono contento di porvi l'attenzione visto che ad occuparsene è stato il buon Grrodon, che raggiunge qui uno step importante per lui e mi auguro per il suo futuro. Un segno importante che dimostra come la perseveranza unita a passione, impegno e competenza dimostrate sul campo possano dare soddisfazioni di vario genere sulla lunga distanza. La scheda è molto buona, riesce a seguire il trend di quelle dei primi due numeri dando informazioni interessanti e non ridondanti, contestualizzando la storia nel suo periodo e nella narrativa paperinikiana.