Mi dai un dolore!
Se il libro di Giorello valesse anche un decimo di quello di Faeti, sarebbe il libro dell'anno! Ancora non l'ho comprato ma conto di farlo a breve.
- Paolo
Secondo me "la filosofia di Topolino " e' cosa diversa da "In trappola col topo" dati i diversi presupposti.
Politico-sociologici quelli di Faeti (e mi spiace per New_AMZ, ma "In trappola", IMHO, e' un libro essenziale per l'esegesi topolinesca), piu' prettamente filosofici (per la precisione piu' legati alla filosofia della scienza) quelli di Giulio Giorello.
Sono, oltretutto, due libri separati da diversi decenni, e la loro diversita' e' informata anche da questo fatto.
Diciamo che la scrittura di Giorello (che conosco piuttosto bene anche attraverso le sue opere, diciamo cosi', piu' "serie") e' decisamente piu' fruibile e divertente di quella di Faeti, che risente della temperie culturale dell'epoca in cui scrisse il libro.
Comunque, a mio avviso, sono due libri piuttosto importanti per un appassionato Disney.
@Cip&Ciop scusa ma, visto che siamo in tema filosofico, la "lveridicita' delle interpretazioni" e' un ossimoro.
Giorello non vuole e non puo' fornire verita' esatte su Topolino, egli espone le sue "interpretazioni", appunto.
Le quali possono essere condivise o confutate.
Lo scopo del libro (come piu' o meno quello di tutti i libri) e' appunto fornire i mezzi per osservare da un punto di vista inusuale alcune storie di Gottfredson e una di Scarpa, poi sta' al lettore valutare se la cosa puo' garbargli o meno.
Credo che Giulio Giorello (come piu' o meno tutti i filosofi) voglia far dire la solita vecchia frase a chi lo legge, ovvero : "Toh, non ci avevo mai pensato !"