DoubleDuck [Disney Libri - Edizione Lucca Comics 2010]
Lo stand Disney a Lucca storicamente non è atto a vendere fumetti, anche se parrebbe un controsenso. Più che pochi arretrati o Vattelapesca-fondi da magazzino non mette in commercio, ma quest'anno un bagliore nella notte c'è stato. Vale a dire addirittura un volumetto one shot venduto in anteprima a Lucca, e che non mi risulta sia stato distribuito nelle edicole nemmeno adesso (a questo proposito il "2011" nei credits mi potrebbe far pensare che verrà distribuito fra un paio di mesi...)
Il volumetto in questione raccoglie le prime storie di
DoubleDuck, nuova identità alternativa di Paperino creata sulle pagine di "
Topolino" nel 2008 dalla mente di Fausto Vitaliano e Marco Bosco.
Non tutte, però, come la quarta di copertina millanta: restano fuori la saga
Cacciatori e Prede, un paio di autoconclusive recenti e la nuova saga che viene pubblicata in queste settimane sul "
Topo",
Una Missione Lunga Tre Giorni. Dato l'ordine cronologico seguito per questo volume, si spera che quando oltre a queste escluse si aggiungerà altro materiale si crei un secondo libro che unisca la seconda parte delle storie del personaggio.
DoubleDuck (Vitaliano-Bosco/Freccero-Mangiatordi-Mazzarello-D'Ippolito) è la saga in 4 puntate che dà il via al progetto. Paperino non riesce a ricordare cosa ha fatto per ben tre giorni; presto scoprirà che in quel periodo ha svolto una missione per l'Agenzia, un organo governativo segretissimo che lavora nel mondo dello spionaggio per preservare l'ordine pubblico. Richiamato dall'Agenzia, scopre che può ancora essere utile alla causa e si butta in un fitto gioco di spie/controspie e inganni da cui non sarà facile districarsi, e in cui occorre dubitare di tutti.
Questa introduzione è un gioiellino: i nuovi personaggi sono accattivanti, su tutti la bellissima Kay K che nelle fattezze e nel sex-appeal ricorda la Lyla Lay di pikappika memoria, ma anche il diretto dell'Agenzia che con il suo aspetto da gufo si differenzia dai soliti comprimari. Le atmosfere spionistiche, che molto devono ai film di 007 (dallo smoking di Paperino a tutte le dinamiche), funzionano molto bene su Paperino, ed è bello vedere una trama non lineare e non immediata da seguire nelle storie nuove. Bellissimo il cliffhanger.
Non dimentichiamo poi simpatiche allusioni quali Bertoon Street e la PBI, che fanno tanto piacere. E le battute sottili di Paperino, poi, che sono perfette per la situazione, e tanto Vitaliano quanto Bosco sono ottimi nel gestire questi tempi comici.
I disegni sono fantastici, e contribuiscono insieme al resto a ricordare PK: sperimentalismo grafico, colori moderni e luccicanti, prima tavola con colori sfumati, uso libero della griglia delle vignette... e gli artisti sono tra i più validi, forse l'unico che ho preferito meno è Mazzarello ma per il resto fantastico.
DoubleDuck - Prima della Prima (Vitaliano/Cavazzano) è una storia autoconclusiva uscita in occasione della prima alla Scala di Milano del 2008. La storia riesce a mio parere molto bene a miscelare l'attualità con il prosegio della trama orizzontale: il gruppo nemico dell'Agenzia, l'Organizzazione, inizia a farsi temibile con un piano non banale e con un Paperino più in forma che mai. Valorizzata dai bei disegni di Giorgio Cavazzano, la storia sa divertire grazie ad alcuni espedienti (gli incidenti ogni volta che Paperino mente, le scaramucce col maestro d'orchestra) e intrattiene molto bene, lanciando piccolo indizi sul mistero dato dalla prima saga: chi è il Grande Capo dell'Agenzia?
DoubleDuck - Souvenir de Paris (Bosco/Mangiatordi) conferma un trend positivo per la serie, anche a colpi di autoconclusive. DD stavolta viene inviato a Parigi, dove deve recuperare una chiave informatica di grande importanza. Ritorna in scena l'avvenente Kay K (resa mooolto avvenente dal bravissimo Vitale Mangiatordi che fa un lavoro eccellente), la quale prosegue qui un suo percorso personale segnato dall'ambiguità: è nelle fila dei buoni o dei cattivi? Quando verso la fine sembra essersi capito, pur senza smentire la cosa rimane un velo d'incertezza... apprezzabilissimo e molto ben gestito.
DoubleDuck - Total Reset Button (Bosco/D'Ippolito) conferma l'elemento di continuity nella serie anche nelle cose che sembravano minime. Torna infatti il professore d'orchestra visto in
Prima della Prima, e Paperino per raggiungerlo e cancellargli la memoria dovrà arrivare addirittura al Cairo e affrontare sparatorie e pericoli.
Ottimamente disegnata anche questa (la serie ha un stadard grafico incredibilmente alto e persistente), la storia sa intrattenere egregiamente, e non pochi sono i tocchi di stile. Certo, il colpo di scena finale che denota che l'Agenzia non è immune di infiltrati inizia a dare segnali di stanchezza, ma c'è da dire che queste tre avventure per Milano, Parigi e Cairo si sono concentrate su un altro tipo di trama in fondo, quindi va bene così.
DoubleDuck - Missione Cuore Termico (Vitaliano-Bosco/Mastantuono-Mazzarello-D'Ippolito-Freccero) è forse il primo vero scivolone di una serie che forse inizia ad accartocciarsi su se stessa, e che forse dovrebbe meditare sulla china che inizia a prendere proprio da questa seconda saga di ampio respiro. Nata in concomitanza del gadget-sommergibile allegato al settimanale, la storia appare stiracchiata nelle sue 4 parti, e l'impressione è che ne sarebbero bastate due. Le due parti centrali infatti sanno di filler, l'incontro con i fissati dei cafalopodi e con i pirati possono essere avventurosi e anche divertenti, ma sono imprevisti che poco c'entrano con la missione che DD deve svolgere. Come se non bastasse, in ogni puntata c'è un doppio-triplo-quadruplo voltafaccia da parte dei direttore Jay J, secondo una formula narrativa che ormai risulta poco credibile e inizia a stancare il lettore, destabilizzato fino all'eccesso.
Nonostante questi difetti, la saga ha il pregio di essere avventurosa, di essere sempre al top per quanto riguarda i disegni e di risolvere uno dei grandi misteri della serie, facendolo però nell'ultima tavola e in modo da generare molte altre domande. Si scopre infatti chi è il Grande Capo.
Il volumetto si conclude con 7 facciate di materiale d'approfondimento firmato Fausto Vitaliano e Andrea Freccero per i disegni inediti che contornano le schede. Queste schede parlano della sede centrale dell'Agenzia (che non sarebbe quella di Paperopoli), chiamata Palazzo della Conoscenza; una piantina della sede paperopolese; il resoconto di alcuni nuovi materiali sviluppati dal team di ricerca dell'Organizzazione e alcuni congegni inventati da Gizmo.
Per me, che non possedevo fisicamente queste storie (quello che lessi di DD lo lessi dal sito del "
Topo") l'acquisto è stato d'obbligo, e non me ne sono pentito beccandomi anche le storie che non avevo letto, e che compongo il puzzle in maniera sensata e ottimale. La continuity nella serie è palpabile, l'atmosfera è pikappica, queste schede di approfondimento a fine volume ricordano dannatanamente i file in coda ai PKNA e ai PK2. Se si correggessere la rotta da triplo-gioco su cui insistono le storie più recenti, qui non incluse, e magari si iniziasse a pensare a un finale, potrei annoverare la serie tra i più riusciti esperimenti degli ultimi anni.