Il numero estivo del mensile resta in equilibrio tra la tematica estiva e quella relativa allo scontro tra Paperinik e Paperinika.
Per quanto riguarda il primo argomento, abbiamo l'inedita di turno (Paperinik e la gelida vacanza tropicale, a firma di Panini e Lucci), una storia piacevole e scorrevole, pur senza pretese, dove spicca però la scelta del disegnatore di dare in mano al protagonista nientemeno che una copia sputata-identica dello Scudo Extransformer. Niente più di un omaggio, chiaramente, a metà tra una simpatica strizzatina d'occhio ai pkers e un intelligente ripescaggio verso un'arma funzionale alla sceneggiatura, ma fa sicuramente piacere.
Altre storie a tema vacanziero sono le ristampe di Paperinik e la crociera degli inganni, Agosto, Paperinik non ti conosco e Paperinik e i panni della sventura, storie prese dal Topo e dalle vecchie incarnazioni del mensile dedicato al papero mascherato, letture dimenticabili salvo per l'ultima citata, una simpatica commedia degli equivoci a firma di Bruno Enna.
Su Paperinika invece abbiamo un'amena storia da Paperinik Cult di pochi anni fa, l'articolo dedicato all'eroina e al suo armamentario e soprattutto la storia cult del mese, Paperinik contro Paperinika, perfetto sequel (come fa notare anche Valerio nell'introduzione) del Filo di Arianna. Martina e Cavazzano ritornano a lavorare sull'alter ego di Paperina per scrivere una storia sotto alcuni punti di vista anche migliore dell'esordio del personaggio, più lunga, più elaborata e avventurosa, con la comparsa effettiva di Paperinik e perfino con l'utilizzo di un buon Paperoga.
In sostanza è un numero nella media, che brilla soprattutto per la storia che chiude l'albo e per l'ennesimo richiamo pikappico che questa rivista non manca mai di lanciare.