Sperando che la cosa non disturbi, mi piace condividere una piccola esperienza personale relativa al volume in questione. Ho appena concluso un viaggio di trecento chilometri (senza autostrade) per raggiungere i suoceri a Pasqua. Fino a ieri era bel tempo, ma oggi abbiamo incontrato una sorta di diluvio universale. A momenti, pur con i tergicristalli a tutta velocità, stentavo a vedere la strada davanti, sembrava di essere in mezzo a una piscina e ovviamente l’andatura è stata molto lenta.
C’è stato un bel momento, però, e cioè la sosta a metà percorso in un piccolo centro commerciale per prendere il caffè. Qui, in un supermercato dove vendono anche i giornali, ho trovato questo “Estatissima”, in perfette condizioni, ma evidentemente rimasto lì per vari mesi e per questo scontato del 50 per cento (1,75 anziché 3,50).
L’ho acquistato e ora vedo che su dieci storie me ne mancavano ben sei (immaginavo, la maggior parte risale al periodo in cui compravo Topolino saltuariamente). L’ho già sfogliato a ripetizione, cominciando a leggere dal fondo: la storia di Manetta (Panaro/Vian) è molto divertente; quella subito prima, “Zio Paperone e l’agenzia di lunga vita”, la ricordavo, ma mi ha fatto piacere ritrovarla.
Per il resto non mi aspetto dei capolavori, ma comunque ci sono la bellissima copertina di Freccero, un’altra storia scritta da Carlo Panaro, i disegni di Cavazzano, Mottura, Perina, Guerrini, Gottardo. Stasera, prima di dormire, me lo gusterò con maggiore calma, ma in ogni caso questa giornata nata sotto cattivi auspici ha già assunto un sapore diverso, ben più dolce. Potenza del fumetto Disney!