Dell'esordio di
Sio sul fumetto Disney hoi già espresso il mio parere favorevole parlando delle
sue storie in Topolino #3127.
Ma alla luce di quanto visto su
Topolino incontra Sio, l'albetto speciale uscito in anteprima alla scorsa Lucca Comics, e ormai distribuito anche in edicola e fumetteria, si possono fare alcune considerazioni ulteriori su questo nuovo sceneggiatore disneyano.
Sì, perché oltre alla riproposizione di
Topolino e l'Inseguimento a Incastro con i disegni di
Corrado Mastantuono, già vista sul "
Topo" di cui sopra, lo spillatino presenta la sua versione in storyboard e lo storyboard di una storia che vedrà la luce sul settimanale prossimamente, e che è attualmente in fase di disegno per mano di
Stefano Intini.
Nel primo caso possiamo fare il confronto tra la sceneggiatura della storia e la sua versione finale, privilegio capitato pochissime volte con il fumetto Disney, e solitamente con una selezione. Tale raffronto è quantomai utile - in ogni caso - per capire i passaggi che una storia conosce prima di arrivare al "consumatore finale", ma nel caso così peculiare di Sio l'operazione ha un senso ancora più ampio, visto che lo storyboard di solito è... la sua idea di fumetto finito e mostrato al pubblico
Considerando poi che uno dei timori verso l'operato dello sceneggiatore era se la sua comicità avrebbe reso altrettanto bene disegnata bene, ecco che appare una mossa azzeccata aver reso pubblica tale primigenia versione: da una parte i fan di Sio ritroveranno lo stile grafico al quale sono abituati, dall'altra gli appassionati disneyani hanno di che sollazzarsi con una fonte di studio. Fonte che, ritengo, mostri che lo stile narrativo di Sio non perde nulla nel passaggio a tavole disegnate normalmente, ma anzi in alcuni casi ci guadagna. Mastantuono infatti ha modo di calcare alcune espressioni, che per inciso denotano anche un'interessante crasi tra alcune esagerazioni caricaturali di certe forme assunte dal fumetto Disney e il tipico piglio che Sio disegna con un solo tratto, in modo tale da rendere ancora più efficace l'effetto comico che la stessa vignetta raggiungeva con lo le bozze dello sceneggiatore. Le ultime due vignette della terza tavola, le facce di Topolino nella seconda, il Pippo e il Basettoni messi in scena dal Masta, addirittura l'aspetto maialesco del tassista sono tutti accorgimenti che spalleggiano quanto suggerito da Sio, pescano a piene mani da quelle istanze e rilanciano la palla, proseguendo nel solco di quella comicità e di quel mood già ben imbastito dall'autore.
Se le prossime storie saranno ancora in mano a gente come Mastantuono, Intini e la Ziche, o anche ad altri talenti in grado di seguire con la matita certe idee di Sio, come potrebbe agevolmente fare un Faccini per esempio, ritengo che il risultato finale sarà ben lungi dal castrare o mortificare le storie ideate da Sio, ma sarà anzi un valore aggiunto a quanto ideato da lui.
Altro discorso è da farsi su
Zio Paperone e la Monetona nella Terra dei Talpuri. In questo caso l'interesse non sta nel confronto tra storyboard e versione definitiva, visto che quest'ultima ancora non esiste, ma nel vedere in anteprima Sio alle prese con una storia lunga.
Già, chi credeva che l'autore sarebbe stato utilizzato solo per brevi di stampo comico rimarrà subito sorpreso: su precisa volontà di
Tito Faraci (come si apprende dalla conferenza tenuta a Lucca un paio di settimane fa) Sio avrebbe dovuto dimostrare di meritarsi a pieno titolo l'appellativo di sceneggiatore disneyano, sapendo spaziare nei vari generi di storie contenute su
Topolino. In questo caso abbiamo una classica caccia al tesoro di Zio Paperone, e il buon Simone Albrigi dimostra una cosa di non poco conto: lui questi personaggi li conosce e li sa usare. Se alcune scelte caratteriali potevano far storcere il naso nelle tre brevi pubblicate sinora, ecco che in una storia di 30 tavole lo sceneggiatore mette in scena in modo coerente e riuscito un Paperone, una Paperina e dei Qui-Quo-Qua non certo out of character.
Il plot di base si configura senza troppe novità rispetto a questo schema narrativo, ma le variazioni rispetto a quanto si vede di solito, affidate all'estro umoristico dell'autore, bastano a rendere questa avventure "diversa" dalle altre di questo tipo.
Ma non solo: giocare con il "dialogo spezzato" dei nipotini, scegliere Paperina invece di Paperino come compagna di viaggio e renderla parte attiva dello svolgimento, utilizzare Cuordipietra Famedoro come villain sono tutti accorgimenti che movimentano la situazione e rendono più originale l'insieme. Mixare il tutto con una dose "moderata" dell'umorismo siesco, infine, fa sì che l'avventura nel complesso ne guadagni. Non è una storia perfetta: siamo lontani dagli esempi più blasonati di questo genere narrativo-disneyano, la citazione barksian/donrosiana risulta un po' inutile e gratuita, in alcuni passaggi ci si dilunga troppo e potevano essere più asciutti e l'ultima tavola risulta fin troppo convenzionale, come anche un paio di passaggi nel mezzo. Indubbiamente l'autore deve prendere ancora bene le misure su una storia di largo respiro, e soprattutto deve trovare quel giusto equilibrio, che lo rappresenti come artista, tra la classica narrazione disneyana e il suo modo di scrivere.
Le tre storie brevi in un senso, e questa lunga in un altro, sono tutti primi tentativi: in essi personalmente trovo molti elementi rimarchevoli e che riescono a portare una ventata di novità nel fumetto Disney che sul lungo termine credo non possa che far bene. Rilevo qualche incertezza, qualche passo falso e qualche cosa da aggiustare su cui l'autore ha tutto il tempo per lavorare.
Il resto dell'albetto, richiamando l'impostazione della rivista
Ridi Topolino, ospita un'intervista assolutamente folle e sopra le righe che Faraci fa a Sio, e un oroscopo surreale con segni inventati di sana pianta e periodi... ancora di più! Sono deliri apprezzabili da chi era fan della testata anni '90 e di quell'umorismo demenziale che in quel periodo spopolava tra
PK e
Topolino. In alcuni punti ho riso di gusto per la piega nonsense che prendevano quelle pagine, e trovo che questo spillato era il posto giusto dove "sfogarsi" in tal senso.
Leggermente più serie, e significative, le introduzioni di Faraci e di Sio al volumetto e a come è nata questa collaborazione.
3 euro e cinquanta cents sono una cifra piuttosto irrisoria per avere dati ulteriori in mano su questa nuova linfa vitale che sta per diramarsi su
Topolino. E si ride pure!
Consigliato.