Dimenticavo due interessanti introduzioni all'albo: la prima di Massimo Marconi ("Cara amica ti scrivo") che ammette di essersi innamorato di Amelia fin dal primo momento, dalla prima vignetta, che la sua non è stata una cotta passeggera ("Tuttora sono affascinato dalla persona e dal personaggio"), definendola unico avversario dello Zione alla sua altezza ("Il solo immaginare di paragonarla a quel pivello di Rockerduck e ai pur simpatici e pasticcioni Bassotti sarebbe, cara signorina Amelia, un insulto"). Paragone piuttosto severo nei confronti di John D. che, quando vuole, sa farsi valere (non sarebbe fra i primi miliardari del pianeta se così non fosse) e anche di 'alcuni' Bassotti come Intellettuale 176 e lo stesso Nonno, tutto sommato.
La seconda introduzione, più lunga ("Tutto cominciò così", quattro pagine rispetto all'unica di Marconi),
è scritta dal bravo disegnatore Giorgio Di Vita che ci parla dettagliatamente della storia d'esordio del 1961,
la prima Grande Sfida fra Amelia e Paperone (The Midas Touch alias ZP e la fattucchiera). Con i famosi rimandi cinematografici dell'epoca (l'ispirazione per il personaggio avuta da Sofia Loren, non a caso concittadina di Magica DeSpell e abitante, da ragazzina, alle falde di una solfatara presso Pozzuoli) sebbene anche la serie televisiva degli Addams (con Morticia, non ricordata da Di Vita) potrebbe aver avuto una certa influenza nella mente di Barks del quale viene sbagliato l'anno di nascita: 1908 piuttosto che 1901.