Nella speranza che quest'albo apra la strada ad un quartetto dedicato ai grandi dei decenni scorsi (io suggerisco Martina, Chendi/Bottaro e... mi piacerebbero i Barosso, ma ho fiducia nella redazione), Cimino non può che essere un'ottima scelta per il nono di queste cosiddette Special Edition.
Un volumetto che si apre con una copertina molto bella, dal rosso vivo su cui staglia un bellissimo Paperone cavazzaniano, che abbandona il sorriso un po' standardizzato delle recenti cover del libretto per assumere un'espressione più serena e riuscita. E anche l'interno non delude.
Approvo la scelta, come già detto da altri, di scartare le storie di Reginella (già raccolte in Tesori 1 e magari riproponibili da Panini in futuro) e i Racconti attorno al fuoco (su cui evito di citare il volume incriminato limitandomi a sperare in un'edizione che renda loro merito). Presa questa decisione, si poteva puntare sulle storie più celebri (l'Elmo del comando, il Paperzucum, l'Isola dei capoccioni sono le prime che mi vengono in mente) oppure offrire una panoramica più ampia sull'opera del Maestro.
Si è optato per questa seconda via, regalandoci ben 12 storie di circa 30 tavole l'una (a eccezione della prima), illustrate da tutti disegnatori diversi, con un'eccezione. Ed in effetti, con Cimino hanno lavorato quasi tutti i disegnatori Disney. Le sue sceneggiature sono state affidate anche ai giovani emergenti, come possiamo vedere in quest'albo: Ziche, Intini e Faccini ricordano con affetto il loro accostarsi alle sue avventure. Ma è bello anche riscoprire storie più datate: io non avevo mai letto nessuna delle prime cinque storie dell'albo. Bello poi ritrovare la sua ultima sceneggiatura, con la commovente quadrupla dedicatagli da Cavazzano, che apre e chiude l'albo, oltre a presentarlo.
In tutte queste avventure, oltre a tante caratteristiche ben note di Cimino, mi piace osservare il costante scontro fra Paperino e Paperone, il loro duello fatto di ingaggi controvoglia e suggerimenti dagli effetti collaterali (im)prevedibili, che è stato esplorato veramente in tutte o quasi le possibili combinazioni.
Cos'altro dire di quest'albo? Che è un peccato la riproposizione del Roditorinco nordico, già pubblicata in Viaggi e Tesori. E che forse si sarebbe potuta sfruttare l'occasione per inserire un paio di storie topolinesche, che sono poche ma buone nella produzione del maestro. Ma è anche vero che Cimino vuol dire paperi, e qui ne abbiamo in abbondanza, e tutti di buona qualità.
Un bell'albo, insomma, e il modo giusto per ricordare un grande narratore come è stato Rodolfo Cimino.