Era un po’ che volevo scrivere questo post, un po’ di sfogo, un po’ di confronto per vedere se c’è qualcuno che la pensa come me o se sto ormai andando alla deriva!

Dalla prima variant ufficiale Panini (…altrimenti si dovrebbero contare anche
quelle Nerbini dei primi anni Trenta sapientemente descritte da Claudio Gioda… ) sono passati sette anni ed
oltre 30 esempi di variant.
Ce n’era bisogno? E’ stata una scelta saggia? Non lo so e non è questo il tema che vorrei affrontare, bensì come quello delle variant sia in generale un approccio di “sfruttamento” di un prodotto utile esclusivamente nel breve periodo, che non solo non crea nuovi lettori ma rischia di far perdere anche lo zoccolo duro di
aficionados storici.
Mi spiego: la variant, nata come evento celebrativo di un qualcosa di importante, si è via via tramutata in qualcosa di sempre più frequente (devo ricordarvi i 4 numeri consecutivi della
flou edition partiti con il numero 3110?) vuoi in occasione di una mostra (Lucca, Comicon, ecc.) vuoi del compleanno di Topolino o vuoi per il decennale di DoubleDuck.
Quale è stata la strategia che ha guidato queste scelte? Credo da profano che possa riassumersi in queste tre idee:
Premiare/gratificare il lettore più assiduo dandogli modo di inserire nella sua collezione un pezzo particolare, per il quale era necessario un po’ più di impegno per averlo rispetto all’essere abbonato o all’andare in edicola (impegno che poi spesso si concretizzava con acquisti on-line, quindi abbastanza semplici).
Approcciare nuovi potenziali lettori, visto che si trattava di eventi pubblici tipo mostre del fumetto. Cosa che probabilmente riusciva/riesce visto che comunque l’appeal di Topolino resiste e il pubblico delle fiere è sempre molto numeroso.
Infine, la presenza di un numero speciale dovrebbe produrre un’impennata nelle vendite, cosa che oltre ad apportare un beneficio di cassa immediato, una volta serviva anche come “droga” per i dati di vendite da mettere sul tavolo della vendita di pubblicità… però credo che mi sto riferendo a pratiche di un po’ di anni fa, quando innanzitutto c’era un considerevole impatto della pubblicità sul periodico e quando spesso veniva messo in “vendita abbinata” tipo con TV Sorrisi e Canzoni per fare i “numeroni”.
Una strategia che ha dato i frutti sperati?Delle tre motivazioni che ho cercato di individuare qui sopra, immagino che ora la pubblicità sia praticamente una voce irrilevante nel bilancio del settimanale, e di certo non impattata da iniziative legate alle variant;
L’acquisto di nuovi lettori alle fiere credo avvenga con risultati soddisfacenti visto che si sono verificati casi di “tutto esaurito” di alcune variant (ad esempio quella del Cartoomics di Milano con la copertina di Ziche), certo andrà valutato il tutto ora che fiere e incontri con importanti flussi di pubblico sembrano chimere lontane nel tempo...
La gratificazione del lettore assiduo, invece, credo sia non solo andata via via scemando, ma temo – e qui sta la mia obiezione al tutto – che
abbia prodotto l’effetto opposto. Il collezionista di Topolino ha necessariamente una certa età, dubito che 13-14enni possano iniziare ora da zero una collezione così “ambiziosa” e magari dall’appeal minore di quando iniziai io (mentre scrivo mi rendo conto che queste sono valutazioni soggettive non basate su alcun dato, ergo confutabili anche da un semplice “
non credo”…), e il collezionista “adulto” è forse anche un po’ “stanco” del settimanale, quindi
ogni appiglio potrebbe essere quello giusto per fargli abbandonare la collezione (magari con l’obiettivo di acquistare in blocco i numeri ogni 2-3 anni, ma di certo non sarebbero soldi per la Panini).
Con il proliferare delle variant questo rischio è dietro l’angolo:
- non trovo quella di Giffoni? Vabbè, amen, non mi sbatto più per seguire una collezione che per forza di cose resterà con un buco…
- Tra uscite in fumetteria, in edicola con allegato in più versioni (sì, colleziono anche gli allegati variant…), sul sito Panini, mi perdo una delle variant? OK, pazienza, smetterò di prenderle…
- La prossima variant giace sognando nella sconosciuta R'lyeh? Sta bene lì, io magari dirotto i miei soldi sui più facilmente reperibili
albi francesi della Glénat...
Magari questo mio “sfogo” è una sensazione del tutto isolata e non condivisa dagli altri lettori, per questo ho pensato di postarla qui e vedere se c’è qualcuno che la pensa come il sottoscritto… e che magari possa farmi ricredere (per la cronaca: sì, ho già acquistato le due copie del Topolino 3380 in edicola con l’agenda rossa e blu – che so già che non userò – il Topolino dal sito Panini e quello da fumetteria… e mi sento un po’ cretino…).
- Paolo