L'amuleto di Amundsen è una storia facilmente scambiabile con uno dei classici di Barks (quindi l'errore de ilsergente è giustificabilissimo) a partire dalla citazione di Paperino e il terrore di Golasecca (vincita accidentale di un oggetto ad un'asta), e che contiene parecchie nozioni geografiche e naturalistiche, anche queste ormai sparite dai fumetti Disney. Il resto del numero è riempitivo, ma stavolta a livelli più alti di volte precedenti.
Barks al posto di Scarpa è stato un refuso: mi sto ancora strappando i capelli. Tutti e due i disegnatori hanno un tratto che li fa identificare di primo acchito.
A proposito di Pedrocchi aspetto, non troppo fiducioso, la ristampa di due storie che non ho mai letto:
Pippo: Pippo viaggiatore di commercio
Paperino e la pietra filosofale.Pedrocchi mi piace, nonostante il segno piuttosto grezzo, anzi rudimentale. Ha un suo carattere indistinguibile; le storie hanno ritmo.
Io colleziono storie, non pubblicazioni: avevo i primi quaranta numeri di Topolino Libretto, tutti gli albi tascabili, un'infinità di albi vari (Oro, Rosa) vecchi (ora) di sessant'anni. Li ho venduti, dato che le medesime storie le avevo in altra edizione, più "sfogliabile".
Colleziono dunque le storie di questi autori: Barks (le ho radunate tutte, anche quelle non Disney), Gottfredson (mi mancano molte strisce del 1946-1947) Bill Wright, Pedrocchi. Mi piace Scarpa, ma non mi fa scattare la molla della ricerca a tutti i costi.
Così mi sono anche un po' presentato.
Dimenticavo: sono uno di quelli che hanno creduto all'esistenza di
Al Levin.
Da ignorante quale sono chi è il sopracitato
Ward?