Deprimente, non esiste termine più adatto per descrivere la situazione in cui versa Zio Paperone.
Un numero indecente come questo (a partire dalla copertina, la più brutta da 208 numeri a questa parte) fa chiaramente capire come si sia giunti, forse irrimediabilmente, alla frutta. Addirittura, nell'angolo della posta, ad un lettore che, molto garbatamente, fa notare come la "fiera delle futilità che va avanti da anni stia cominciando a a stancare", si risponde cadendo dalle nuvole, negando perfino l'evidenza. Per la redazione va bene così. Ennesima dimostrazione, dopo l'assurdo quanto inutile restyling di qualche mese fa, che non si ha nessuna voglia di cambiare, che si continuerà ad oltranza su questa strada fino alla naturale (e prossima, spero) chiusura per scarse vendite.
A questo punto l'ultima residua speranza è legata al cambio di direttore, ma ci credo francamente poco.