KINGDOM HEARTS N°1: comincia così una delle serie più interessanti degli ultimi anni, un misto fra i manga e l'universo disneiano che nella trama riprende un famoso videogioco. A mio avviso,il prodotto finale è ottimo.
Certo, mi sono avvicinato a questo ottimo prodotto da ignorante, visto che io i videogames non so neppure dove siano di casa e con i manga ho poca esperienza, e difatti ho avuto qualche (poche) difficoltà. Ma è stata comunque una piacevolissima lettura. Il mio giuizio è più che positivo. Onore e gloria a chi ha avuto l'idea di portare il fumetto in Italia e a chi lo ha inventato.
La trama a prima vista sembra semplice: c'è la banda di cattivi (e questa sembra una banda di cattivi abbastanza interessante) con il loro oscuro scopo, le loro azioni coinvolgono due gruppi di persone che si ritrovano così a dover affrontare questa banda di cattivi. Nel tutto sono diluiti misteri da risolvere come la scomparsa o l'identità di alcuni personaggi.
Quando ci viene presentato il primo grupppo di persone, però, non pensiamo che la trama prenda questa direzione: dall'incipit si ha la sensazione che la storia parlerà di aspiranti esploratori, forse affrontando anche il tema dellle proprie radici o altre tematiche che ben si sposano alle storie di viaggi. E infatti si parla di questo, ma in modo inaspettato rispetto a quel che si prospettava dalle prime pagine.
Sora ci viene presentato come il protagonista, un protagonista abbastanza interessante e simpatico, e poi tocca ai comprimari cui diciamo addio entro poche pagine ed ecco già i primi misteri.
Poi entra in scena il secondo gruppo di protagonisti, a mio avviso migliore del primo visto che è formato da alcuni dei più grandi attori sulla faccia della terra. E il fatto che compaiano in questa storia è una riconferma del fatto che sono ottimi attori, definizione datagli anche da alcuni autori nostrani, anche se certo mi sembra che Shiro Amano si riferisca più all'animazione che ai fumetti per gestire Paperino, Pippo e compagnia. Con loro avviene l'interazione della DISNEY nel manga, e mi è sembrato che i personaggi siano stati anche utilizzati bene.
Il male è genericamente rappresentato dagli heartless, simbolo delle ombre, e dai loro controllori. Si prospettano degli ottimi antagonisti.
Le basi per una buona storia ci sono tutte e non mi sembra che siano state male utilizzate.
Riesco anche a perdonare alla storia qualche ingenuità inerente a Sora, ingenuità che mi sembrano da repertorio dato che le ho viste anche in qualche anime per preadolescenti: è un prescelto, incontra un tizio (Leon) che gli spiega chi sono i cattivi ma non chi è lui, si ritrova davanti un mostro e decide improvissamente di affrontarlo senza pensarci su, c'è un'entità misteriosa che lo consiglia, ha una acconciatura irreale...che altro? Perdono queste ingenuità perchè sono poche e non si fanno sentire.
Pollice in alto per questa nuova serie, insomma, innovativa e di buona qualità, entusiasmante e interessante, che porta qualcosa di nuovo nel panorama editoriale. I miei complimenti a Shiro Amano che ha saputo utilizzare bene i personaggi giocherellando con un bel pezzo del mondo animato disneiano, prendendo anche Alice, il Grillo Parlante e la coppia Cip e Ciop e riuscendo a creare non una storia senza senso (il rischio c'era) ma con un suo perchè, solida e bene organizzata.E' riuscito anche a lasciare alcuni misteri da risolvere nel corso delle uscite: che è successo a Riku e Kairi? perchè Yuffie somiglia così tanto a Kairi? chi è Leon? cosa sono gli heartless? qual'è l'obiettivo dei loro controllori? a che gli serve Alice?come ha fatto Sora ad avere la Keyblade e a finire nella città? che fine ha fatto il re? il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno? cosa pensano davvero le donne? chi ha paura del lupo cattivo? e di Virginia Wolf? Come faceva Ted a sapere il nome di Mr. Babbani?
Riguardo la parte grafica, è molto buona, non c'è che dire, ma in alcuni punti l'ho trovata poco chiara e, personalmente, il bianco e nero mi piace poco.
Infatti alcune vignette non le ho capite, lo scontro di Sora contro l'heartless gigante per esempio è poco chiaro. Non solo: qualcuno mi spiega per favore cosa rappresentano la terza vignetta di pag. 70 e la terzultima di pag. 71?
A parte questo, devo dire che ha fatto un certo effetto vedere alice disegnata secondo gli stilemi giapponesi.