Avete già detto tutto voi, forse stavolta evito di sbrodolare.
Condivido in generale le argomentazioni di Grrodon e Vito, forse più quelle di ques'ultimo. Io a ZP mi sono appassionato grazie a una Raccolta ZP che navigava sui numeri immediatamente prima e immediatamente dopo il 100. Praticamente il primo ZP che ho letto è dunque stato quello sul compleanno di QQQ con tanto di
Questione di gergo di Don Rosa a deliziarmi e che mi fece innamorare dell'autore che già amavo per la Saga e le storie contenute in "
Paperdinastia", uno dei volumi della mia biblioteca papera letto più volte.
Da lì ogni volta che trovavo in edicola una nuova Raccolta la prendevo al volo, anche se confesso che più che altro speravo in numeri con storie del Don, o di Barks che non avevo in altre pubblicazioni... poi però mi innamorai della sezione "Gli altri Paperoni", molto interessante davvero pur non presentando magari sempre autori che poi apprezzassi davvero. Ma era una specie di rubrica molto gradita.
Solo in seguito ho recuperato i primi 6 numeri nella ristampa offerta da un Topocatalogo, e recenemente grazie alle fumetterie numeri della serie bianca che valeva la pena avere (con storie di Don Rosa, di solito).
Obiettivi... mi pare che abbiate parliato chiaro: ZP nasceva come corripsettivo dell' "
Uncle Scrooge" americano e poi come CBL nostrana, pur disordinata, e così fino al n. 69. Il dopo, la celebre serie bianca inaugurata con la Saga di Don Rosa, ha cercato giustamente di allargare gli orizzonti riproponendo Barks ma aprendosi anche ad altri autori che in qualche modo ne raccolgiessero l'eredità. E secondo me è stato un buon modo di reinventarsi, fino al 150 circa, dove poi inizia un lento ma inesorabile declino. Quello che mi piaceva era la posta, sicuramente molto dotta e nerd ma anche ironica e divertita con chi scriveva, non sfiorando nemmeno i vertici di PK ma comunque informale. Il rapporto informale con i lettori si vedeva anche nella pagina del next, che spesso era ironica anticipando quello che sarebbe stato pubblicato il mese successivo.
Più o meno dal 150, con la pubblicazione dei Dragon Lord (di cui non ho letto tutte le puntate) il giornale iniziava IMHO ad arrancare, è stata buona l'incentivazione di Romano Scarpa che è sicuramente degno autore paperoniano, forse la salvezza era davvero come dice Vito buttarsi a pesce su autori anche italiani che hanno dato lustro a Paperone, titolare della testata, ora che Barks era finito e Don Rosa arrivava una volta l'anno.
Invece si è preferito vedere il taglio del "mensile per collezionisti" piuttosto che "dedicato al papero più ricco del mondo", così che invece che farne un giornale su Paperone lo si è fatto diventare un contenitore di nerdate anche assurde alle volte. ZP era dedicato ai fanatici Disney, non solo (forse non più) a quelli che amavano Paperone ma ai nerd che sbavano se hanno finalmente una storiellina insipida e misconosiuta, ma mai ristampata prima d'ora. E allora vai di Mowgli, di Chiken Little, di cosette banali o poco rilevanti ch facevano cadere la mascella. Luca Boschi, la Cannatella e Becattini riversarono la loro smisurata passione disenyana anche per le minuzie rarissime in ZP che non avendo di meglio da pubblicare in attesa del Don si dava a avventurelle infime ma rare e a storie in latino. Poi venne la bimestralità, la scomparsa della posta (peccato, spesso avevano anche l'onestà di pubblicare lettere di lettori scontenti di certe decisioni editoriali) e del next, forse perchè non voleva spaventare subito l'acquirente. Nellì'ultimo anno ci si è aperti a Topolino per il suo compleanno, ma è stato il canto del cigno.
Peccato, la chiusura del mensile mi fece molto dispiacere. Ma di certo più per l'affettività e la storia, pur non comprandolo regolarmente, che per la qualità che ormai spesso non era altissima. Stupiva vedere Boschi sperticarsi in articoli sulla tal storiella infima e non scrivere una riga che è una per
La Prigionera del Fosso dell'Agonia Bianca , cosa che era forse termometro dei tempi. Non era più il giornale di Paperone e Barks, ma una raccolta di materiale recuperato dall'oblio dai filologi Boschi e Becattini, materiale che a volte stava meglio nel suo oblio, per una testata che non poteva interessare il lettore casuale che voleva leggere disney di qualità ma solo l'aficionados fissato disneyano. Purtroppo.
PS: ecco, ho sbrodolato lo stesso...