Ho terminato da poco di leggere tutta l'opera PKNA-PK2 ed ora, quasi per crisi di astinenza, sto leggendo Frittole, di cui avevo letto tempo fa qualche numero a saltare, fra cui il primo numero e quello finale...
Già allora la trovata dei Guardiani della Galassia mi aveva abbastanza disgustato. Forse allora neanche conoscevo le origini di Paperinik, ma comunque, come penso quasi tutti i lettori italiani, sapevo che Paperino era già Paperinik con quel costume! Invece qui si riprendeva un Paperino che non era mai stato un eroe (quando, nel primo numero, c'è un supercriminale all'opera, il lettore si aspetterebbe che Paperino vestisse i panni di Paperinik, invece torna a casa - quella è la prima scena in cui si capisce che siamo in un altro "universo") e lo si trasforma, in quattro e quattr'otto, in un supereroe. Senza nessuna preparazione e nel momento stesso in cui appare la minaccia (Uno non ci poteva pensare prima a nominare il Guardiano della Terra??).
Anche nei numeri zero di PKNA ci sono una serie di coincidenze fortuite (Paperinik incontra Uno proprio quando compaiono gli Evroniani), ma il tutto viene gestito in una maniera più credibile e convincente. Paperino è già Paperinik (per sua scelta!) e Uno decide di aiutarlo (anche lui per sua scelta, non perché programmato a tale scopo!) nell'affrontare dei nuovi nemici.
Essere PK è una scelta di Paperino (o se vogliamo il suo destino), che comporta anche delle rinunce sul piano della vita personale. E' un eroe senza regole, che vive giorno per giorno... Invece con la trovata dei Guardiani è tutto regolamentato, Paperino è semplicemente uno dei tanti che nella Galassia indossano quel costume, ha delle regole da seguire e addirittura dei rapporti da compilare (e deve riferire ad Uno che in questa versione è un personaggio veramente insopportabile)! Questo mi ricorda molto i Q-Galaxy (che fortunatamente hanno avuto vita breve!)
Mi rendo conto che sto valutando l'opera facendo il confronto con PKNA-PK2 (è difficile non farlo visto che hanno voluto riutilizzare gli stessi personaggi!), ma cercherò di valutare le storie singolarmente.
Da quando ho ripreso, ho letto solo i primi tre numeri, e anche ora mi sembra tutto troppo forzato, le trame molto banali con soluzioni da "deus ex machina" e l'abbassamento del target è notevole.
Fin troppo facile sparare su "Toyland", passo direttamente al terzo numero "Il mondo perfetto". Qualcuno mi spieghi perché Lyla, che in questo universo è un droide rimasto abbandonato nella Century, parla con Uno di concetti di fisica spaziotemporale come se fosse una tempoliziotta!! Quando PK e Lyla tornano dal mondo alternativo, Uno parla della macchina della realtà come se ne conoscesse perfettamente il funzionamento.
Memorabile poi la raccomandazione di Uno: "ricordatevi che per spegnere la macchina dovete premere il tasto Off" - pensavo fosse una battuta e che Pk gli avrebbe risposto per le rime, ma - ahimè - era serio!